Il rischio americano per il made in Italy

La cessione di Versace ha riacceso il dibattito sulla conquista estera dei gioielli italiani del lusso. Certo, negli ultimi anni ne sono stati ceduti diversi, ma si è poi visto che il compratore li ha sempre trattati ‘con i guanti bianchi’ supportandone lo sviluppo con investimenti e assunzioni in Italia. Oggi però, si presenta una casistica diversa. Il brand della Medusa, infatti, non è stato acquisito dal solito conglomerato francese, ma è finito,...

Nel nuovo lusso vince chi azzera

Viene prima il brand o il designer? Questo interrogativo ha accompagnato da sempre la storia del lusso. Fino a oggi è stato comunque garantito il principio della continuità della maison: per quanto innovativo, ogni cambio di designer doveva fare i conti con l’heritage della griffe e in qualche modo adeguarsi a ciò che essa rappresentava prima di lui, e avrebbe rappresentato dopo di lui. Questo equilibrio sembra però essere saltato. Un esempio lampante...

Metamorfosi distretti: Valenza come Firenze?

Per i distretti del made in Italy sembra essere scattata una nuova fase. In passato, ci sono stati momenti differenti del loro sviluppo, dal boom degli anni Ottanta al periodo forse più difficile dell’utopia delocalizzatrice di inizio millennio. Adesso, appunto, sembrano vivere una nuova fase, aurea, divenendo protagonisti come non mai. L’esempio più chiaro del fenomeno è il distretto della pelletteria toscana. Si è già scritto più volte dell’impatto generato da Gucci che...

Lo tsunami dietro i 10 miliardi di Gucci

10 miliardi, come obiettivo di fatturato, è già di per sé un numero storico. Lo ha annunciato Gucci, qualche settimana fa in occasione di un investor day in Toscana, ed è stato rilanciato da tutti i media del mondo. Vero è che l’azienda non ha indicato un orizzonte temporale entro cui arrivarci, ma la cifra a dieci zeri sembra davvero alla portata di Gucci nel giro di pochi esercizi, visto il passo di...

La moda è cultura, finalmente

Il debutto pubblico del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli è stato accolto con commenti molto positivi. Bonisoli ha parlato nel corso della giornata inaugurale di Pitti Uomo. E, nella serata di ieri, nei dintorni della Fortezza da Basso, i commenti sul suo intervento erano caratterizzati da un convinto ottimismo. Bonisoli ha tracciato tre linee guida: 1) la moda è cultura, e come tale va valorizzata in un’operazione valoriale estesa a livello di formazione...

I capitani che danno valore al made in Italy

Negli ultimi mesi, si è aperta una caccia senza precedenti al manager italiano. Il fenomeno, analizzato all’interno di questo numero di Pambianco Magazine, riguarda le cabine di comando dei principali gruppi luxury internazionali, dalla Francia al Regno Unito, agli Stati Uniti. E inizia a declinarsi, con frequenza, in una doppia guida: gestionale, cioè è italiano il Ceo; e creativa, cioè è italiano anche il designer. Evidentemente, c’è la percezione di un valore aggiunto...

Chiedere “scusa” per riposizionare il business

“Scusate, dovevamo farlo prima”. Sono le parole con cui il marchio americano Reformation, noto per i vestitini adolescenziali dal taglio sexy, ha presentato online, a fine marzo, la sua conversione. Pubblicando, sotto la frase di scuse, l’immagine di una ragazza, sempre teenager, sempre accattivante, ma dalla taglia piuttosto robusta. La svolta, oltre a presentarsi come rottura con l’immagine precedente, parte da un presupposto visto di rado nel marketing: l’azienda che riconosce un errore....

La moda alla rincorsa del tempo ‘fast’

Il mondo della moda accelera verso una nuova dimensione. Nel giro degli ultimi due mesi, l'accelerazione è stata ribadita da una serie di segnali molto significativi. Il primo è stato quello lanciato a New York a fine anno, dove, in seguito alla decisione di Alexander Wang di uscire dal calendario, la camera della moda americana ha affermato ufficialmente che il sistema sta muovendosi verso una modalità in cui ogni brand individua la combinazione...

Mai come oggi, il ‘made in Italy’ è un business

La forza del ‘made in’ si sta dimostrando più forte delle etichette e delle regolamentazioni internazionali. Il miraggio del riconoscimento formale del ‘made in Italy’ è stato inseguito invano nel corso degli ultimi quindici anni. E, adesso, questa etichetta sembra ottenere la più clamorosa rivincita sul campo, grazie ai progressi della tecnologia, al mondo iperconnesso del mercato e all’industria 4.0. La rivincita è stata bene espressa in un articolo di Marco Fortis sul...

La fuga da New York arriverà ovunque [N°2/XIV]

Nelle scorse settimane c’è stato un piccolo terremoto americano, la cui onda lunga non si fermerà all’America, perché si attendono gli effetti su tutto il sistema delle manifestazioni di moda. Lo stilista Alexander Wang ha annunciato che, dalla stagione primavera/estate 2018, abbandonerà la New York fashion week svelando le proprie collezioni a giugno e dicembre. Lo stilista anticiperà i tempi, dunque, e integrerà gli eventi con quelli finora dedicati alle pre-collezioni. Non è...

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