Stati Uniti, cartina al tornasole dell’eccellenza italiana

A metà febbraio Otexa, l’ufficio statunitense sul tessile e abbigliamento, ha diramato i dati relativi alle importazioni di prodotti finiti del settore moda e tessuti in Usa. Ebbene, questo report offre uno spaccato del tutto inedito sulle potenzialità del mercato a stelle e strisce per l’Europa in generale e, nel dettaglio, per il fashion italiano. Sebbene i numeri attestino che nel 2023 il volume dell’import di moda abbia subito complessivamente il calo più...

Rivoluzione supply chain

L’Italia è notoriamente la culla della produzione terzista di alto livello e il tessuto manifatturiero italiano è a tal punto strategico che quasi non passa quasi settimana senza l’annuncio di acquisizioni di piccole realtà famigliari da parte dei poli dei terzisti di fascia alta o dei giganti del lusso nell’ottica di verticalizzare la filiera. Ma questo 2023 ha portato in eredità anche una visione differente della catena di fornitura, un cambiamento di prospettiva...

La ‘sbornia’ è finita, si naviga a vista

Quello che ci apprestiamo a salutare è stato un anno a due velocità, che, dopo la sbornia post-Covid, ha visto emergere i contorni di una nuova normalità. Ci siamo avvicinati al 2023 con l’idea di un lusso anticiclico e lo archiviamo con la netta sensazione che i tempi siano cambiati anche per l’alto di gamma e che il luxury, seppur con numeri e dinamiche differenti, non sia diverso dagli altri settori e non...

Da gruppi del lusso a vere e proprie multinazionali

Indipendentemente dai cicli del mercato e dall’andamento della domanda del lusso, è un dato di fatto che per l’universo dell’alto di gamma si stia affacciando un nuovo modello organizzativo. Il fenomeno delle acquisizioni in sé non è nuovo, perché di aggregazioni e creazioni di poli se ne è sempre parlato. La novità emersa negli ultimi anni, ma ancora di più nel 2022, è che ora sono le stesse divisioni delle multinazionali del lusso,...

La stretta cinese riapre la partita mondiale

“Abbiamo visto la stretta” ha detto il presidente di Richemont Johann Rupert durante l’assemblea annuale della società a Ginevra. La contrazione a cui allude Rupert è quella dei consumi ed è diventata lo spettro anche per il lusso. Il Nordamerica ha già vissuto il rallentamento. Ora le nubi grigie si stanno spostando in Cina. Il Wall Street Journal in un articolo di alcune settimane fa titolava così “Il boom della Cina è finito....

Non siamo il Paese ‘della moda’. Ma ‘per la moda’

In un’intervista ai media locali pubblicata qualche settimana fa, Massimiliano Sandri, imprenditore calzaturiero della Mosaicon Shoes, realtà di Vigevano da 20 milioni di euro specializzata nella produzione di scarpe da donna per brand del lusso, si è detto pronto ad assumere le 35 operaie in esubero dalla Moreschi, storico marchio di calzature di lusso dell’importante distretto calzaturiero lombardo. La Mosaicon, peraltro, non sarebbe l’unica azienda ad aver manifestato interesse nei confronti delle maestranze...

Economia circolare, opportunità per l’Italia

La sostenibilità è ormai un ambito imprescindibile per la moda e in particolare per il lusso che, non a caso, sta accorciando la catena di controllo della filiera anche per mantenere .alti gli standard produttivi a monte, sul fronte ambientale, ed evitare il rischio di incorrere in problemi di immagine con mercato e stakeholder. Non mancano, ogni settimana, iniziative di vario tipo di brand del fashion e del luxury a rimarcare la ‘sostenibilità’...

La scelta di Prada e il sogno dei poli italiani

Quando il gruppo Prada ha comunicato la nomina di Andrea Guerra come nuovo AD, incarico che sarà ufficializzato nel Cda del prossimo 26 gennaio, gli addetti ai lavori hanno interpretato la notizia come indizio di un passaggio generazionale. Il segnale di un cambio di passo ancora più inedito per il gruppo e in generale per il made in Italy è, però, arrivato pochi giorni dopo con l’annuncio dell’ingaggio di Gianfranco D’Attis in qualità...

Il made in Italy vince sulla filiera

Per il made in Italy il momento storico è cruciale. C’è un rimbalzo evidente del lusso che ha saputo giocare la sua carta vincente nel periodo difficile del Covid ed è tornato nel 2021 ancora più forte del periodo pre-pandemia. E, tutto sommato, anche il 2022, nonostante i rincari e le tensioni internazionali, sta confermano la naturale tendenza anti-ciclica del segmento alto di gamma. In questo quadro, l’Italia consolida la centralità della sua...

I rincari possono aumentare il peso della filiera

Il lusso si sta dimostrando anticiclico, come evidenziano le semestrali - di cui questo numero presenta una analisi relativa ai principali gruppi italiani e stranieri quotati - e riesce per il momento a non farsi travolgere dallo tsunami dei rincari proseguendo con la strategia dei ritocchi di listino. Il discorso, però, cambia se si guarda a monte della filiera. Ed è qui che si sta giocando una partita decisiva sia per il mondo...

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