A metà febbraio Otexa, l’ufficio statunitense sul tessile e abbigliamento, ha diramato i dati relativi alle importazioni di prodotti finiti del settore moda e tessuti in Usa. Ebbene, questo report offre uno spaccato del tutto inedito sulle potenzialità del mercato a stelle e strisce per l’Europa in generale e, nel dettaglio, per il fashion italiano.
Sebbene i numeri attestino che nel 2023 il volume dell’import di moda abbia subito complessivamente il calo più significativo dai tempi della pandemia, con una flessione di oltre venti punti percentuali rispetto al 2022, a ben vedere a crollare sono stati i bacini di produzione low cost, Cina in primis, ma non la fascia alta di mercato. Il 71,6% delle importazioni di abbigliamento statunitensi nel 2023 è arrivato dall’Asia ed è il livello più basso degli ultimi cinque anni. Di contro, sempre nell’ambito fashion, le importazioni statunitensi al netto dell’Asia, sono balzate all’11,4% dal 9,8% dell’anno precedente.
Se il fronte produttivo low cost ha quindi visto una battuta d’arresto (e i motivi sono molteplici, non ultimo le tensioni anche politiche con la Cina), il trend sopracitato va letto nell’ottica di una piccola rivincita per l’Europa e l’Italia, per quanto comunque non si possa equiparare il nostro Paese ai giganti asiatici. Le vendite della singola voce abbigliamento negli Usa dall’Italia ammontano a 2 miliardi di dollari e rappresentano una quota del 2,6% sulle importazioni di abbigliamento totali degli Stati Uniti, in crescita rispetto al 2% del 2022. Per fare un confronto, la Cina pesa per il 20%, perdendo un punto percentuale rispetto all’anno precedente.
In uno scenario di decrescita, va dato atto all’Italia che si tratta di un risultato degno di nota e si comprende bene quanto sia importante questo bacino per il made in Italy. In un contesto nel quale l’Italia si è ritrovata negli anni a rivedere la sua collocazione nel panorama della moda diventando, di fatto, un fornitore per il lusso internazionale, il risultato invece evidenzia come il prodotto italiano continui ad avere un’identità forte e ben definita negli Stati Uniti. Nonostante Cina o Corea restino delle aree ad alto interesse per le nostre eccellenze, i dati di Otexa attestano che l’altro grande Eldorado per la moda italiana è e resta il mercato statunitense, da sempre contraddistinto da uno spiccato interesse per il prodotto italiano e che, dunque, le aziende devono tenere in cima alle loro strategie commerciali.