I cambiamenti in casa Kering non sembrano terminati. Ieri le azioni del colosso del lusso francese sono salite del 7% dopo che Bloomberg ha riferito dell’incontro con i dirigenti di Bluebell Capital e assunto consulenti per rafforzare le difese contro l’investitore attivista. Più fonti, tra cui Reuters, riportano infatti che il fondo di Giuseppe Bivona e Marco Taricco avrebbe acquisito una partecipazione nel gruppo diretto da François-Henri Pinault e stia già spingendo per apportare alcuni cambiamenti. Bluebell ha fama di azioni di lobbying volte a modificare gli assetti presso aziende del calibro di Danone, Glencore, Bayer e Richemont. Proprio quest’ultima, di cui, secondo Bloomberg, nel 2022 Bluebell aveva una quota inferiore all’1%, sarebbe al centro di un’azione di avvicinamento; da anni si paventa l’opportunità di un’alleanza Kering – Richemont per contrastare il primato nel lusso di Lvmh, finora mai concretizzata.
Lo scorso settembre Richemont ha respinto le proposte di Bluebell di nominare il suo candidato Francesco Trapani, ex dirigente di Lvmh, per rappresentare i titolari di azioni A quotate in borsa nel cda dell’azienda svizzera cui fanno capo Cartier, Piaget, Montblanc e Chloé. Johann Rupert, presidente di Richemont ha dichiarato lo scorso maggio di aver cestinato due anni fa l’opportunità di una fusione con Kering.
La settimana prossima, il 27 luglio, verranno pubblicati i risultati del primo semestre di Kering i cui ricavi del Q1 2023 avevano superato quota 5 miliardi di euro (5,077 miliardi per la precisione), in rialzo del 2% a tassi correnti. Le vendite del brand ammiraglio Gucci erano aumentate dell’1% dopo il calo del 14% nell’ultimo trimestre del 2022. La label rappresenta oltre la metà del giro di affari del conglomerato. Proprio il marchio italiano è stato protagonista di cambiamenti notevoli: a gennaio è stata resa nota la nomina del nuovo direttore creativo Sabato De Sarno dopo l’inaspettato addio di Alessandro Michele. Due giorni fa, dopo aver ben 18 anni in azienda, è stato annunciato che Marco Bizzarri, dal 2015 presidente e AD di Gucci, oltre che membro del comitato esecutivo di Kering, lascerà l’azienda a settembre, proprio nei giorni del debutto di De Sarno in passerella.
La notizia segue un cambio radicale del management del gruppo, che ha nominato Francesca Bellettini, dal 2013 presidente e CEO di Yves Saint Laurent, in aggiunta al ruolo corrente, Kering Deputy CEO. Bellettini sarà quindi responsabile per il brand development del gruppo, guidando tutte le maison nelle loro prossime fasi di crescita. Tutti gli amministratori delegati dei marchi riporteranno direttamente a lei. Jean-François Palus, attualmente direttore generale del gruppo Kering, ha ricevuto l’incarico di presidente e amministratore delegato di Gucci ad interim. Infine Jean-Marc Duplaix, dal 2012 direttore finanziario, è stato nominato Kering Deputy CEO, responsabile delle operazioni e della finanza.
Secondo gli addetti ai lavori, il rimpasto ai vertici di Kering andrebbe letto come un passo indietro di Francois-Henri Pinault e darebbe al gruppo una struttura che ricorda quella dei primi anni duemila quando al vertice di Gucci Group (che faceva capo a Ppr) era stato nominato Robert Polet che aveva raccolto il testimone da Domenico De Sole. Per gli analisti la ristrutturazione di Kering era in qualche modo attesa dal mercato come segnale per allentare la pressione sul marchio Gucci, dopo la chiusura del contratto con Alessandro Michele e la nomina di Sabato De Sarno.
In mattinata il titolo di Kering ha visto un aumento del 1,5% circa.