Salvatore Ferragamo torna in utile nel 2021. L’Utile netto del periodo, inclusivo del risultato di terzi, è pari a 81 milioni di euro, rispetto alla perdita netta di 72 milioni di euro registrata nell’esercizio 2020. L’utile netto di pertinenza del gruppo toscano risulta pari a 79 milioni di euro, rispetto ai 66 milioni di euro negativi dell’esercizio 2020. Durante l’intero fiscal year, il gruppo (escludendo il business dei profumi) ha realizzato ricavi consolidati pari a 1,13 miliardi di euro, in aumento del 29,5% a cambi correnti e del 31,4% a cambi costanti rispetto ai 877 milioni di euro dello scorso anno. Il dato risulta inferiore agli 1,37 miliardi di euro del 2019. L’ebitda è passato pertanto dai 158 milioni a 305 milioni di euro, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 26,8% rispetto al 18% dell’esercizio 2020; mentre l’ebit è stato positivo per 143 milioni di euro, rispetto alla perdita operativa di 63 milioni di euro (-28 milioni di euro al netto dell’effetto degli impairment test) registrata lo scorso anno.
Durante la sua prima conference call, il CEO Marco Gobbetti, che ha assunto ufficialmente la carica il primo gennaio 2022 dopo quattro anni e mezzo al timone del britannico Burberry, ha dichiarato di voler nominare un nuovo direttore creativo per iniettare “energia e novità” alla gamma di prodotti. Salvatore Ferragamo è infatti da maggio senza un direttore creativo dopo la separazione dal designer britannico Paul Andrew. “Questi primi mesi in azienda sono stati intensi – ha spiegato -. Sto iniziando a farmi un’idea di quali saranno i focus a livello strategico e confido di fornire una guidance sommaria durante la prossima call di maggio, quando sarò nella posizione per essere più specifico. Una crescita sostenibile, tuttavia, è sicuramente tra le priorità. Lavoreremo molto sull’offerta, perché crediamo ci siano le potenzialità di creare nuova energia e avvicinare a noi più consumatori attraverso l’inserimento di una serie di novità a livello di prodotto”.
Tornando alle performance finanziarie, a livello geografico l’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato in termini di ricavi, rappresentando il 38,4% del business del gruppo, in aumento del 17,3%; seguita da Nord America ed Europa. Per quanto riguarda i canali distributivi, invece: retail, e-commerce e wholesale hanno tutti registrato un balzo sullo scorso anno, rispettivamente del +30,2%, +41,3% e +28,6%. Tutte le principali categorie di prodotto hanno registrato un significativo incremento del fatturato, con in testa le calzature e la pelletteria che rappresentano rispettivamente il 43% ed il 44% del turnover.