Si riaccendono i rumors di stampa sulla quotazione del marchio di calzature deluxe Golden Goose. Questa volta sembra che l’Ipo possa diventare un’opzione concreta per il brand controllato dal fondo di private equity Permira. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, l’attuale azionista Permira, avrebbe dato mandato a un advisor finanziario per studiare il collocamento dell’azienda e si tratterebbe di una banca d’affari americana, presente in Europa. Contattata da Pambianconews, l’azienda si è trincerata dietro un “no comment”.
Sebbene la quotazione sia una delle possibili opzioni sul tavolo (non si esclude la cessione), inizia a trapelare l’ipotesi di un timing più definito. Si parla di uno sbarco sui listini azionari nel 2024. “Nelle prossime settimane – si legge su Il Sole 24 Ore – potrebbe essere avviata una fase formale per individuare il consorzio di banche global coordinator, oltre agli studi legali coinvolti”. Quanto alla piazza prescelta, sembra che la Borsa di Milano sia in pole position. A giugno Bloomberg aveva rilanciato indiscrezioni secondo cui Permira stava valutando la cessione di Golden Goose per un valore stimato di 2,5 miliardi di euro e che l’operazione era potenzialmente in dirittura d’arrivo nella seconda metà del 2023. Altra opzione allo studio sarebbe stata appunto la quotazione, argomento ben ‘caldo’ per Golden Goose, che da due anni è al centro di diversi rumors in merito.
A inizio 2022, infatti, si era diffusa la voce di una possibile quotazione a Wall Street, indiscrezione prontamente smentita dall’azienda di Silvio Campara. Ma già a fine 2021, in occasione In occasione dell’ultimo premio Pambianco Award leQuotabili21, il CEO Campara aveva dichiarato: “Ricevere il riconoscimento leQuotabili è un onore per tutta la Golden Family e per i nostri azionisti. In questi primi 20 anni, Golden si è contraddistinta per la creazione di valore attraverso i suoi prodotti e le sue communities, l’obiettivo è di continuare in questa direzione in modo autentico e lungimirante. Un’eventuale futura apertura del capitale della società potrà essere valutata, inclusa la Borsa”.
Di certo, la tempistica per una quotazione sembra essere quella più idonea a Golden Goose. Basti pensare all’attesa per l’Ipo di Birkenstock, il brand di calzature, controllato da L Catterton che si sta preparando allo sbarco sui listini azionari di Wall Street con una maxi valutazione da 8 miliardi di dollari che potrebbero schizzare a dieci miliardi (da circa 7,5 miliardi di euro a circa 9 miliardi al cambio corrente).
L’azienda veneta di calzature è reduce da un 2022 in positivo e un avvio di 2023 ancora in crescita. Nell’ultimo esercizio fiscale ha registrato ricavi pari a 501 milioni di euro (+30%), oltre ad archiviare un ebitda rettificato di 131 milioni. Nel primo semestre dell’anno in corso ha visto ricavi netti pari a 276,4 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto allo stesso periodo del 2022, e del 65% rispetto al 2021.
Permira ha acquisito nel 2020 l’83% della società per 1,3 miliardi di euro, mentre l’ex azionista Carlyle aveva mantenuto una minoranza. Il gruppo Carlyle, che aveva a sua volta rilevato Golden Goose da Ergon capital partners nel 2017, guidandone l’espansione negli Stati Uniti e in Cina, detiene tuttora una quota di minoranza.