Shein guarda oltre i confini della Grande Muraglia per espandere la propria catena di approvvigionamento. Il drago cinese dell’ultra fast fashion studia l’esplorazione di Messico, Europa, Brasile e Stati Uniti per diversificare la supply chain che sta dietro la produzione della sua mole di vestiti e accessori a prezzi stracciati, si legge su Business of Fashion.
La società con sede a Nanchino debutterà, innanzitutto, con un e-commerce in in Messico questo mese, in cui i prodotti a marchio Shein potranno essere acquistati insieme a prodotti commercializzati da venditori di terze parti. L’esperimento proseguirà poi in Germania, Spagna, Francia e Italia nel terzo trimestre dell’anno.
La mossa si inserisce proprio nel tentativo del gigante della moda low cost di emancipare la propria produzione dall’Ex Celeste Impero, “rafforzando l’intera strategia di localizzazione in tutto il mondo”, avrebbe dichiarato il responsabile degli affari pubblici Leonard Lin in un’intervista presso la sede di Singapore dell’azienda. “Saremo pronti ad aumentare la diversificazione e a lavorare anche con fornitori di produzione in altri paesi”, ha aggiunto.
Nonostante l’esigenza della diversificazione, Shein resta ancora fortemente dipendente da una fitta rete di produttori a contratto in Cina, ricorda la testata, che sfornano nuovi design per l’offerta del colosso in circa dieci giorni, per soddisfare i trend e le esigenze dei consumatori occidentali.
Intanto, il player continua a sperimentare anche in termini di modelli di business, tra l’apertura di pop-up store in giro per il mondo e un ambizioso debutto in passerella, che ha visto sfilare lo scorso 8 giugno le creazioni di giovani emergenti reclutati dall’azienda cinese tramite il progetto SheinX, per la collezione ‘Endless Summer’.