Il drago Shein perde quasi un terzo del suo valore, accusando la congiuntura sfavorevole per le tech companies a livello globale. A riportare il ‘fenomeno’ dell’e-commerce moda in traiettoria di accelerazione potrebbe però essere l’apertura di pop-up in giro per il mondo, segno del fatto che oltre a padroneggiare l’arte di una supply chain ‘senza intoppi’ e la consegna in tempi rapidi di prodotti di tendenza, l’e-tailer nato nel 2008 è ora pronto ad approfondire il suo rapporto con i clienti nei mercati chiave. Stando a quanto riportato dal Financial Times, dopo aver raggiunto una valutazione di oltre 100 miliardi di dollari (circa 103 miliardi di euro al cambio attuale) all’inizio dell’anno, ad oggi Shein sarebbe inquadrato tra i 65 e gli 85 miliardi di dollari, dato che non stupisce se si considera che venture capital e fondi di private equity sono ora prudenti rispetto all’instabilità dei mercati azionari globali. La valutazione dello scorso aprile aveva reso Shein la terza azienda privata più ‘appetibile’ al mondo, dietro a ByteDance e SpaceX.
Fondata nel 2008 da Chris Xu, l’azienda ha chiuso il 2021 con un fatturato di circa 16 miliardi di dollari, evidenziando un +60% rispetto all’anno precedente. Shein ha dunque rallentato la sua corsa rispetto agli anni precedenti: nel 2020, ricorda Bloomberg, l’aumento era stato del 250 per cento.
Il gruppo asiatico basa il proprio modello su tre fattori: la vicinanza agli stabilimenti, che gli consente di adeguare costantemente la propria offerta, i prezzi, più bassi rispetto a quelli dei competitor di settore, e la distribuzione, che è online e facilita la velocità di adattamento e di lancio delle collezioni.
Proprio nell’ambito della distribuzione, si concentrano le novità strategiche degli ultimi mesi, con l’apertura di una serie di pop-up su strada. Tra le città scelte c’è stata anche Milano che, in piazza Gae Aulenti 2, lo scorso giugno, ha ospitato il temporary “Ciao Milano”. Gli opening hanno poi toccato la Francia, il Regno Unito, la Spagna e l’Australia, inaugurando un nuovo modo per il gigante cinese di interagire con chi acquista. “I pop-up consentono ai nostri clienti di sperimentare il prodotto e il marchio in uno spazio fisico, per migliorare la loro esperienza di shopping complessiva”, ha dichiarato Shein al portale specializzato Charged. In questo modo, inoltre, Shein eleva la percezione del brand e dei suoi prodotti. Nonostante una popolarità senza precedenti, Shein rimane infatti ‘avvolta nel mistero’, con dettagli limitati sulla struttura aziendale noti al grande pubblico. Anche per questa mancanza di informazioni e visibilità, l’azienda è stata spesso investita da accuse di sfruttamento dei lavoratori, pratiche ambientali dannose e mancanza di trasparenza della supply chain. “Comprendiamo che c’è un interesse da parte del pubblico a conoscere meglio la nostra azienda e stiamo condividendo più notizie, informazioni e iniziative aziendali sul nostro sito web insieme alla storia e alle nostre ambizioni”, ha aggiunto Shein sempre su Charged.
Maggiori garanzie potrebbero tradursi in una maggiore fidelizzazione e contrastare il costante calo della valutazione di Shein. Non ci sarebbe però nessun aggiornamento, al momento, rispetto ai progetti di quotazione. L’Ipo, posticipata già due volte in passato, dovrebbe concretizzarsi a Wall Street nel 2024.