Gruppo Florence verso la digitalizzazione della filiera fashion & luxury con PwC

Il polo di terzisti guidato dall’amministratore delegato Attila Kiss, con oggi all’attivo 23 acquisizioni, si appoggia all’expertise della società di consulenza per ridisegnare la gestione del proprio parterre di aziende e quantificare i risultati della transizione green. 

Non si ferma la parabola di Gruppo Florence. Il polo dei terzisti controllato per circa il 65% dal consorzio guidato da VAM Investments, Fondo Italiano d’Investimento, Italmobiliare e per il restante 35% dalle famiglie imprenditoriali del gruppo continua la sua corsa M&A. Partito poco più di due anni fa con un parterre iniziale di tre aziende, ora ne conta già 23 che spaziano in tutti i segmenti della filiera.

“La prima fase della vita del gruppo è consistita in un’intensissima attività di aggregazione, ma in parallelo abbiamo portato avanti anche un ambizioso processo integrazione fra le realtà coinvolte – ha raccontato a Pambianco Magazine Attila Kiss, CEO del Gruppo Florence. “Ci siamo resi conto che non è sufficiente essere piccoli, servono anche altre qualità per performare bene”. È questa la tendenza che attraversa trasversalmente il panorama dei protagonisti della manifattura, che puntano a unire competenze trasversali in tutti i segmenti della moda di lusso made in Italy. Dall’abbigliamento alla pelletteria, fino alle calzature, per spingere sulla forza di sinergie e know-how. Prosegue: “Da un lato vogliamo mantenere l’identità e la flessibilità delle realtà più piccole, ma dall’altro ci sono capacità e servizi da potenziare”.

Attila Kiss, CEO Gruppo Florence

Se nell’abbigliamento l’aggregazione di terzisti si considera quasi al completo nel reclutamento delle aziende produttrici da introdurre nella proprio orbita, restano invece da ampliare aree della filiera ancora carenti, come calzatura e pelletteria. Gli ultimi mesi del gruppo, infatti, hanno visto un inanellarsi di operazioni di acquisizione proprio in questi ambiti. “L’integrazione giova quindi alle nostre aziende per migliorarne le performance, dai servizi alla creatività, aiutandole nel collaborare con i brand attraverso risposte sempre più veloci e adeguate alle richieste del mercato” – ha spiegato Kiss.

La creazione di un polo richiede inoltre progettualità e capacità di allineare le realtà che ne facciano parte, attraverso la digitalizzazione dei processi e un’uniformità di processi e sistemi informativi. “Per delineare questi progetti abbiamo dovuto inserire nel nostro gruppo nuove figure all’interno del nostro management, avvalendoci però anche di risorse esterne, come i consulenti di PwC Italia”. L’obiettivo, spiega Kiss, è quello di fornire anche alle aziende più piccole le risorse che permettano loro di stare al passo nella corsa verso la transizione digitale e di essere competitive sul mercato.

Al centro dell’attività di supporto da parte di PwC Italia anche il tema della sostenibilità. “Anche su questo fronte – continua l’amministratore delegato del gruppo – il suo contributo ci aiuta a strutturare il nostro percorso di miglioramento in quest’area ormai così cruciale, su cui siamo indubbiamente tra i leader del settore”. Ma il margine di miglioramento è ancora ampio: “Abbiamo un controllo già efficace della nostra filiera, ma possiamo introdurre ancora nuovi strumenti che ci permettano di ammodernare e rendere più sofisticata la raccolta dei dati e il racconto dell’evoluzione del nostro impatto ambientale e sociale”.

Spesso, sottolinea Kiss, la complessità della tematica risiede proprio nella capacità di elaborare e conseguentemente comunicare informazioni puntuali in merito ai traguardi raggiunti e prefissati in merito. In questo senso si inserisce la figura di una società di consulenza che sappia affiancare il gruppo a delineare e quantificare obiettivi misurabili, a supporto di un impegno nella transizione green che richiede, ancora una volta, un allineamento nella gestione delle informazioni in senso sempre più digitale.

Erika Andreetta, Emea Fashion & Luxury Leader e Partner PwC Italia

“Stiamo lavorando a fianco del management di Gruppo Florence fin dalla sua nascita consci che questi progetti industriali sono fondamentali per la tenuta del saper fare italiano, valore distintivo del nostro Paese a livello globale – ha spiegato Erika Andreetta, Emea Fashion & Luxury Leader e Partner PwC Italia -. Abbiamo messo in campo una task force dedicata con professionisti che hanno operato da oltre 15 anni nel settore con l’obiettivo di accelerare i risultati che la allora “start up” di Gruppo Florence si era prefissata. Operare ora al loro fianco sui temi strategici come la sostenibilità e l’innovazione digitale accresce il valore di questo progetto consapevoli che in futuro sarà uno dei player principali”.

IN COLLABORAZIONE CON

ARCHIVIO