PwC – Flexform, a grandi passi sulla via della sostenibilità

Non solo materiali, processi e destinazioni d’uso che fanno del mobile un oggetto di per sé largamente sostenibile, ma anche una questione di Dna familiare, che ha sempre messo una certa etica al primo posto.

Un’azienda dalla solida governance familiare, giunta alla sua terza generazione, che ha la piena consapevolezza delle sue radici e del percorso che deve intraprendere per affrontare le sfide del presente e del futuro, tra le quali quella ineludibile legata alla sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Giuliano Galimberti, Export Sales Director and Member of the Board.

Quali strumenti potete mettere in campo tenuto conto del vostro passato?

“Il nostro heritage, inteso come patrimonio storico, ci ha dotati nel tempo di una serie di attributi che di fatto definiscono il brand e hanno permesso di affermarci a livello internazionale. A partire dalla storia, passando per la collezione dei prodotti, per una comunicazione distintiva e un sistema valoriale condiviso e riconosciuto che fa dello stile timeless, del design contemporaneo, della qualità elevata, della produzione autenticamente made in Italy, dell’impareggiabile confort e del connubio inscindibile tra artigianalità e innovazione i suoi tratti caratterizzanti. Le sfide che ci troviamo ad affrontare oggi sono molteplici e complesse, dall’ulteriore espansione a livello internazionale in un momento storico nel quale la globalizzazione sta mostrando anche i suoi effetti collaterali meno prevedibili, alla situazione geopolitica con tutte le sue ricadute fino appunto a quelle di uno sviluppo perseguito in modo sostenibile”.

Oggi la sostenibilità è considerata una leva per crescere, oltre che una necessità. 

“Non potrebbe trovarci più d’accordo. Negli ultimi anni si è rapidamente diffusa tra i consumatori più attenti e sensibili una nuova consapevolezza che induce a compiere valutazioni accurate che riguardano anche l’impatto ambientale di un prodotto e più in generale l’orientamento etico e sociale di un brand. Non possiamo non tenerne conto. È una scelta ineludibile sia sul piano del marketing – lo richiedono sempre più consumatori – sia sul piano della responsabilità sociale dell’impresa”.

Qual è il vostro percorso sulla via della sostenibilità?

“Intanto vorrei precisare che da sempre Flexform ha lavorato per fare della longevità dei propri prodotti un tratto distintivo della propria identità, e in ultima istanza la durabilità dei prodotti in contrasto con l’obsolescenza programmata di troppi prodotti è un fattore non trascurabile che i consumatori dovrebbero sempre tenere nella giusta considerazione. Sul piano strategico, proprio quest’anno Flexform ha deciso di attuare una forma di comunicazione trasparente volta a rendere note le proprie scelte etiche e sociali proprio in relazione al tema della sostenibilità redigendo il suo primo bilancio di sostenibilità, che come è noto è un report annuale che si accompagna al bilancio di esercizio e che si propone di misurare l’impatto sociale ed ambientale dell’azienda. Questa attività è stata sviluppata in collaborazione con PwC, network internazionale presente in oltre 150 paesi e leader nella consulenza negli ambiti di corporate sustainability, inclusion & diversity, ethics & business conduct”.

Da dove parte, su quali binari viaggia oggi e qual è la meta per Flexform?

“Parte da lontano, perché nella nostra famiglia il business è stato condotto in modo sempre molto etico, fin dagli inizi. Ovvero rispettando e valorizzando il lavoro delle maestranze, mettendo la qualità del prodotto e la sua longevità al centro. Instaurando rapporti duraturi con i fornitori soprattutto del territorio e con la comunità locale. Tutto questo veniva fatto in modo spontaneo, per un’attitudine naturale dei nostri predecessori. Oggi comprendiamo che deve essere fatto in modo sistematico, applicando questa best practice a tutte le scelte che facciamo. La meta la disegneremo strada facendo. Con PwC abbiamo fatto un’analisi dello status quo e scoperto che abbiamo delle ottime fondamenta e abbiamo già individuato insieme una serie di ambiti nei quali lavorare per apportare fin da subito sensibili miglioramenti”.

Gaia Giussani, Partner PwC Italia, ESG: “la sostenibilità ha fatto prepotentemente il suo ingresso anche nel settore del design, dove consumatori e grandi committenti richiedono alle aziende una crescente trasparenza in merito alle scelte di business e agli impatti creati nei confronti della collettività e dell’ambiente. In questo anno di lavoro con Flexform, abbiamo messo a disposizione le nostre competenze per supportare l’azienda nella strutturazione del proprio percorso di sostenibilità, valorizzando gli elementi distintivi dell’azienda e individuando, con uno sguardo al futuro, le azioni e le priorità su cui focalizzarsi nei prossimi anni. Il bilancio di sostenibilità rappresenta uno strumento di rendicontazione annuale con il quale l’azienda apre un ulteriore canale di dialogo e confronto con i propri stakeholder”.

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