Che la Blockchain sia diventato un argomento caldo lo conferma la recente notizia del progetto Aura Blockchain Consortium che vede protagonisti i colossi del lusso Lvmh, Prada e Richemont e aperta a tutti i marchi del lusso a livello mondiale. Ma anche per le Pmi italiane ed europee si sta lavorando ad un progetto europeo di tracciabilità attraverso lo strumento della blockchain che si inserisce nel programma comunitario Horizon 2020. E il coordinamento è tutto italiano. Si tratta del Progetto Trick, di cui Smi-Sistema moda Italia ricopre il ruolo istituzionale di garante e che è coordinata dall’azienda tessile Piacenza Spa (associata a Smi). Ventotto in tutto i soggetti coinvolti tra enti, associazioni e aziende con una nutrita partecipazione italiana. Oltre a Piacenza, stanno lavorando a questo progetto Ibm Israel, Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie), Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), Polimi, Piattaforma Tecnologica Europea del Tessile/Abbigliamento e Agenzia Delle Dogane italiana.
“Lo scopo del progetto – spiega a Pambianconews Mauro Chezzi, responsabile politica industriale, economia ed impresa di Smi e vicedirettore dell’associazione – è creare una piattaforma digitale blockchain affidabile e sicura per il settore tessile in una prima fase e poi anche per il settore food. Altro elemento è che dovrà assicurare prezzi accessibili anche per le Pmi europee. Inoltre, con questo progetto si creeranno le basi per una standardizzazione blockchain su scala europea per il tessile ed il food”. “Il modello di tracciabilità proposto terrà in considerazione per il suo sviluppo modelli sostenibili sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che etico e sociale – aggiunge – e attraverso la piattaforma le aziende potranno raccogliere dati protetti per prodotti, semilavorati e servizi lungo tutta la catena di fornitura creando così modelli di supply chain trasparenti al fine di garantire la qualità di produzione e definirne la provenienza in modo univoco”.
Il progetto pilota partirà nel settore tradizionale tessile e sarà completato da un pilota parallelo per l’abbigliamento tecnico e del workwear. “In un secondo momento la piattaforma sarà testate anche per il settore food per dimostrare la possibile estensione ad altri campi industriali”, precisa Chezzi che aggiunge: “il coinvolgimento di Enea garantirà una continuità progettuale di Smi rispetto agli anni passati per lo sviluppo della piattaforma di supply chain management per il tessile E-BIZ. In tutto questo Smi avrà il ruolo istituzionale di garantire l’inclusività nel progetto delle aziende associate e promuoverà un modello di standardizzazione Blockchain”.
I lavori dovrebbero iniziare il primo maggio ed entro le prime due settimane di maggio è prevista la firma del contratto con la Commissione UE. Una prima riunione generale di tutti i partecipanti al progetto si terrà entro maggio e la prima assemblea del Consorzio presumibilmente a settembre. Si pensa a Biella, una città scelta proprio per il suo passato tessile: l’idea è infatti rappresentare metaforicamente il profondo legame tra “il passato glorioso di un settore che ha valorizzato l’immagine dell’Italia nel mondo con la più avanzata frontiera tecnologica nell’ambito della trasparenza, della sostenibilità e del rapporto con il consumatore finale”, aggiunge Chezzi.
Il progetto Trick rappresenta un’evoluzione del discorso blockchain lanciato nel 2019 dal Mise insieme a Smi e Ibm e che non ha poi trovato seguito dopo lo studio di fattibilità. “Questo progetto – spiega il responsabile di Smi – nasce con l’intento di produrre sotware che siano gestibili e attuabili per le Pmi europee”.