Si chiude in crescita del 13% (+16% a cambi costanti) il primo trimestre di Moncler, che ha totalizzato ricavi pari a 818 milioni di euro, contro i 726,4 milioni dei primi tre mesi del 2023. Un risultato che sembrerebbe aver superato le stime degli analisti, che stimavano per il gruppo italiano del lusso una crescita del 7 per cento.
Guardando alla ripartizione geografica della performance, nel quarter i ricavi in Asia (che include Apac, Giappone e Corea) sono cresciuti del 26% a tassi costanti (+19% a tassi correnti) rispetto allo stesso periodo del 2023, trainati “da una crescita molto solida registrata nella Cina continentale nonostante una base di confronto molto sfidante e l’aumento dei consumi cinesi all’estero”, spiega la nota che accompagna i risultati. Il Giappone e la Corea hanno continuato a registrare una “forte performance grazie al contributo positivo da parte sia dei turisti sia dei consumatori locali”.
Nell’area Emea i ricavi nei primi tre mesi del 2024 sono cresciuti del 15% rispetto al Q1 2023 (+14% a tassi correnti), in accelerazione sequenziale grazie alla forza del canale direct-to-consumer, trainato da un ulteriore miglioramento degli acquisti da parte di turisti e da una solida domanda da parte dei consumatori locali. I clienti cinesi, coreani e americani sono rimasti i principali contributori degli acquisti da parte dei turisti nella regione.
I ricavi delle Americhe, parallelamente, sono cresciuti del 14%, in miglioramento rispetto al trimestre precedente con la forte performance del canale diretto che ha compensato il calo registrato nel canale wholesale. La performance della regione per entrambi i canali ha continuato a essere impattata dalle conversioni di Nordstrom e di parte di Saks da un modello di business wholesale a uno direct-to-consumer, spiega il gruppo.
A guidare la performance trimestrale, che si inserisce (accompagnata complessivamente da un segno positivo) in un valzer di conti finora meno incoraggianti, da Lvmh a Kering, il risultato del brand ammiraglio, che nei tre mesi ha generato ricavi per 705 milioni di euro, in aumento del 17% a cambi correnti, rispetto ai 604,8 milioni del Q1 2023. Calo single digit, invece, per il brand Stone Island, che ha accusato una flessione del 7% nel periodo, totalizzando vendite per 113 milioni di euro, contro i 121,6 dell’analogo trimestre dell’anno precedente a causa della flessione del canale wholesale (particolarmente rilevante per il marchio che, comunque, ha registrato un incremento delle vendite nel retail monobrand). Bene invece, come del resto per Moncler, il fronte direct-to-consumer, “con il contributo positivo di tutte le regioni”.
“Il nostro gruppo – commenta Remo Ruffini, presidente e AD – ha ottenuto risultati eccellenti nel primo trimestre dell’anno. Sono particolarmente soddisfatto della forte crescita a doppia cifra ottenuta nel canale Dtc da entrambi i nostri marchi. Ma sono ancora più orgoglioso delle brand experience distintive a cui abbiamo dato vita negli ultimi mesi che hanno ulteriormente rafforzato il legame con le nostre community.