Si chiude con una flessione del 2% a cambi correnti (e una crescita organica del 3% a valuta costante) il primo trimestre 2024 di Lvmh, confermando una partenza d’esercizio complessa per mondo del lusso. Il colosso di Bernard Arnault ha totalizzato ricavi per 20,7 miliardi nel trimestre, segnando un avvio d’anno che il player definisce comunque “buono”, nonostante “le incertezze legate alla congiuntura economica globale”. Nello specifico, l’Europa e gli Stati Uniti hanno registrato “una crescita costante nel corso del trimestre, il Giappone una crescita dei ricavi a due cifre mentre il resto dell’Asia riflette la forte crescita della spesa dei clienti cinesi in Europa e Giappone”.
Guardando alla suddivisione tra i segmenti merceologici, il Fashion & Leather Goods appare allineato alla performance complessiva del gruppo, con un calo del 2% a cambi correnti (+2% a valuta costante) a quota 10,4 miliardi di euro, nonostante Louis Vuitton abbia iniziato l’anno “in modo eccellente” e Christian Dior abbia “continuato a mostrare un notevole slancio creativo in tutti i suoi prodotti”. Supera la moda il comparto Perfumes & Cosmetics, in crescita del 3% (+7% a valuta costante), che ha totalizzato 2,18 miliardi di ricavi, mentre la sezione Watches & Jewelry ha invece accusato una decrescita del 5% (contenuta a -2% a cambi costanti), con ricavi per 2,4 miliardi.
Ultimo della classe, il segmento Wines & Spirits, calato del 16% nei primi tre mesi del fiscal year (-12% a livello organic), con entrate pari a 1,4 miliardi di euro. La voce Selective Retailing, infine, segna un incremento del 5% (+11% a valuta costante), con ricavi per 4,1 miliardi e una performance in cui ha spiccato l’andamento dell’insegna beauty Sephora, che “ha ottenuto ancora una volta una crescita notevole, continuando a guadagnare quote di mercato”.
I risultati sembrano riflettere, dunque, la previsione fatta dal gruppo qualche mese fa, in occasione della pubblicazione dei risultati del 2023. Le attese delineavano una “normalizzazione necessaria della crescita”, che avrebbe interessato l’intero segmento luxury all’indomani dell’era Covid e all’insegna della quale Lvmh apre la stagione delle trimestrali del lusso. Degno di nota, inoltre, in quest’ottica, il confronto tra il Q1 del 2024 e il precedente trimestre, l’ultimo del 2023, che segnava una crescita del 13 per cento.
L’andamento in Cina, inoltre, che ha accusato un calo del 6%, si inserisce nello scenario di generale preoccupazione riguardo al rallentamento del lusso nell’Ex Celeste Impero, che gli analisti prevedono giocare un ruolo centrale nei risultati dei primi trimestri del settore. Dietro la frenata cinese ci sarebbe, ha spiegato nella conference call Rodolphe Ozun, director of financial communications (riporta il Financial Times), ci sarebbe la ripresa del commercio al dettaglio offshore, con la domanda cinese attualmente guidata dal turismo al di fuori della regione”. Non a caso, il Giappone avrebbe brillato nei tre mesi (+32%), anche grazie al ritorno dello shopping tourism, nell’ambito del quale per i consumatori cinesi il Paese del Sol Levante rappresenta una meta d’elezione.