Semaforo verde per il recycling hub di Biella. La notizia è stata resa nota in occasione della cerimonia inaugurale della 61esima edizione di Filo, salone dedicato al mondo di filati e fibre, nella cornice di Allianz MiCo, a Milano. Nel corso della cerimonia di apertura, infatti, l’assessora a Istruzione e Merito, Lavoro e Formazione della regione Piemonte, Elena Chiorino, ha annunciato il via libera da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica al progetto di riciclo tessile localizzato nel territorio biellese.
Ha spiegato Chiorino: “In un mondo che chiede a gran voce di ridurre gli sprechi, Biella è pronta a mettere a disposizione il suo know-how unico nel campo del tessile e la straordinaria capacità di innovare. Il recycling hub non è solo una grande opportunità di lavoro per il territorio, ma rispecchia a pieno l’idea di economia green che ritengo sia giusto perseguire: la tutela per l’ambiente e il rilancio industriale non sono concetti contrapposti, anzi. Infatti, possono e devono diventare un volano per la nostra economia”.
Già da tempo il distretto tessile biellese, così come quello toscano di Prato, è oggetto di attenzione da parte del Governo, che circa un anno e mezzo fa aveva annunciato una serie di investimenti che avrebbero riguardato le due aree strategiche per il settore nel Paese, con lo stanziamento di 20 milioni per le filiere. Con l’approvazione del recycling hub, Biella si affiancherebbe così a Prato, prima città a diventare destinazione di un impianto destinato al riciclo tessile grazie alle risorse del Pnrr e ora in attesa che il progetto veda la luce.
Nel caso di Biella, l’approvazione del progetto relativo al recycling hub è il risultato di un protocollo d’intesa stipulato due anni fa dalla regione Piemonte e un parterre di enti privati al fine di valorizzare una filiera tessile come quella locale e dare un boost alla transizione nazionale verso il riciclo tessile. L’hub, ha anticipato a Pambianconews l’assessora Chiorino, dovrebbe vedere la luce nell’arco di circa due anni, ma si metterà subito in moto anche con uno sguardo alle prossime direttive comunitaria sull’Epr (responsabilità estesa del produttore).
È intervenuto al riguardo anche Paolo Barberis Canonico, vice presidente di Unione Industriale Tessile, che ha sottolineato le opportunità del progetto per il tessuto industriale del distretto: “Il nostro obiettivo è realizzare un centro di trasformazione, ricerca, raccolta e riutilizzo dei materiali tessili per creare un vantaggio concreto al settore tessile, sia dal punto di vista ambientale che in termini di efficienza, grazie all’utilizzo di meno risorse e meno sprechi. Per farlo, abbiamo individuato come partner strategico A2A e, in senso più ampio, tutto il distretto biellese che è il luogo perfetto per collaborare nel segno dell’innovazione per la circolarità del tessile lungo tutta la filiera, compresi i costruttori di macchinari”.
Nel corso della discussione Sergio Tamborini, presidente di Sistema Moda Italia (Smi), ha sottolineato l’impegno dell’associazione nel ripensare l’industria della moda con l’obiettivo di renderla sempre più circolare, spiegando visione e modalità operative del consorzio Retex.Green, uno degli enti italiani che stanno lavorando in vista delle norme Ue in tema Epr: “Quello della sostenibilità è un tema cruciale e legato alla dimensione crescente del consumo globale del tessile e abbigliamento, prima economia al mondo per addetti e giro d’affari. Creare una filiera alternativa che lavori sul riciclo è l’unica strada percorribile e i consorzi che si sono sviluppati in Italia attendono di operare, normative sull’Epr permettendo”.
Aggiungendo: “Smi si è attivato da subito su progetti relativi al tessile pre-consumo con il consorzio dei produttori Retex.Green, uno fra i primi partiti in Italia e, in ottica di trasparenza, privo per scelta di strutture proprie dedicate al riciclo. Le esperienze come il recycling hub di Biella possono candidarsi a essere di supporto ai consorzi, nell’attesa di operare a pieno regime una volta che le normative Ue saranno recepite dal legislatore italiano”.