Di nuovo investimenti nei distretti tessili. Protagonista ancora una volta Prato, insieme all’area biellese, con cui beneficerà dei 20 milioni di euro stanziati dal Ministero dello Sviluppo economico a sostegno di due importanti filiere industriali del mondo tessile. Nello specifico, dieci milioni sono destinati al distretto toscano, già sotto i riflettori grazie alla sua consolidata tradizione nonché ai nuovi progetti in cantiere sul fronte upcycling, mentre i restanti cinque (per il 2022 e altrettanti per il 2023) andranno all’industria biellese.
Complessivamente le agevolazioni finanziarie ammontano a 20 milioni di euro, che si affiancano a il potenziamento degli Uffici di trasferimento tecnologico, incentivi per le manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia, un fondo da 45 milioni per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della blockchain, oltre che allo stanziamento di 5 milioni per le imprese di Murano che operano nel settore del vetro e della ceramica artistica.
Per quanto riguarda i distretti tessili, in particolare, l’obiettivo è quello di, ha spiegato il Ministero nella nota ufficiale, supportare la competitività delle aziende e di rafforzare le competenze della manifattura made in Italy con programmi dall’elevato contenuto innovativo e sostenibile in grado di valorizzare, in particolare, il patrimonio di competenze e le tradizioni del distretto pratese e dell’industria tessile biellese.
Un contributo che arriva, inoltre, in seguito all’allarme lanciato dalle imprese e associazioni di categoria in merito al caro energia, che rischia di mettere in ginocchio i player del settore sullo sfondo di uno scenario già denso di criticità, dall’inflazione al conflitto Russia-Ucraina.
Il fondo fa parte del decreto approvato qualche giorno fa e firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, teso a implementare un piano di agevolazioni per le aziende italiane che siano impegnate in progetti di innovazione e sostenibilità. Un investimento che si inserisce nel solco del ‘Green new deal’, promosso dal Mise con l’obiettivo di perseguire obiettivi di riconversione industriale e rigenerazione in un’ottica di economia circolare transizione ecologica.
“L’industria del tessile – ha dichiarato Giorgetti – è impegnata in una sfida innovativa e avvincente, quella di investire in competenza, digitalizzazione e sostenibilità per superare la crisi che ha colpito il settore durante la pandemia, determinando l’avvio di profondi cambiamenti nei modelli di produzione, vendita e consumo, ma anche gli effetti causati dal conflitto in Ucraina in termini di aumento dei costi energetici”.
Una scommessa, quella sul tessile made in Italy, lanciata da tempo e che dà già i suoi frutti. In prima linea nel riciclo c’è sempre stata proprio Prato, con le sue più di 7mila aziende impegnate nel settore, con sbocchi che vanno dall’abbigliamento agli impieghi industriali e una lunga tradizione nel riciclo. Non è un caso che sia stato eletto proprio il polo toscano come destinazione del primo ‘textile hub’ d’Europa, un investimento da 18 milioni di euro, di cui 2,1 attesi dal Pnrr (‘Piano di ripresa e resilienza’), annunciato lo scorso febbraio.
È un primato per la Toscana, se si pensa che anche a Scandicci vedrà la luce Zerolab, hub dedicato al riciclo creativo della pelle. Nel caso di Prato, si tratterà di un impianto per la selezione e il trattamento dei rifiuti tessili, vero tallone d’Achille della filiera in termini di sostenibilità, con una capacità di circa 34mila tonnellate all’anno.
Il textile hub, che appartiene al più ampio documento d’indirizzo ‘Next Generation Prato’ con il quale il Comune e tutti i player del tessuto economico produttivo della città puntano a cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal Pnrr, risponde direttamente alle misure indicate da Bruxelles in tema di smaltimento e riciclo dei rifiuti tessili. Un pacchetto normativo varato dall’Unione Europea che l’Italia ha parzialmente anticipato di tre anni introducendo l’obbligo di raccogliere in modo differenziato i rifiuti della filiera tessile tricolore.