Levi’s ha scelto di patteggiare nella causa intentata contro il brand italiano di menswear Brunello Cucinelli, che solo qualche mese fa aveva accusato di aver violato il trademark dell’etichetta rossa rettangolare da tasca applicata ai pantaloni. Con una denuncia depositata il 23 gennaio alla corte federale di San Francisco, Levi’s ha infatti puntato il dito contro la griffe umbra da un miliardo di euro di fatturato, poiché avrebbe violato il trademark dell’iconica etichetta statunitense, registrato ben 85 anni fa.
Levi Strauss aveva portato prove tangibili fornendo 14 foto di capi di abbigliamento a marchio Brunello Cucinelli che riportavano copie pedisseque della sua famosa linguetta rossa. “Pertanto – ha ritenuto Levi Strauss – i consumatori avrebbero potuto confondersi, associare o scambiare l’identità del marchio e questo comporterebbe una perdita di vendite, che si trasformerebbe anche in un incalcolabile danno alla propria reputazione”.
Tuttavia, dopo alcuni mesi, Levi’s ha scelto di concludere il procedimento penale con il maggior contenimento del danno consentendo un accordo tra l’imputato e il giudice per la migliore risoluzione.