Golden Goose chiude in crescita i primi nove mesi del 2023. La società veneta ha registrato un fatturato netto di 421 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 60% rispetto al 2021. La redditività ha continuato a crescere, con un margine netto ebitda salito al 34,8 per cento.
Per quanto riguarda la suddivisione geografica del turnover, le Americhe crescono del 7%, la zona Emea del 27% e l’Asia Pacific segna +9 per cento. Le vendite direct to consumer rappresentano il 69% con un’espansione costante del canale retail e una crescita positiva in tutte le regioni, trainata dalla performance superiore dell’Emea. .
I ricavi netti nel solo terzo trimestre sono stati di 144,6 milioni di euro, in aumento del 16% anno su anno e l’ebitda rettificato è cresciuto del 18% anno su anno.
“La performance ad oggi riflette la forza della nostra determinazione, innovazione e ambizione – dichiara in una nota Silvio Campara, CEO di Golden Goose -. Nei primi nove mesi del 2023, abbiamo aperto nuovi negozi in tutto il mondo e mantenuto un costante dialogo con la nostra community globale, attraverso iniziative come Haus of Dreamers. In un periodo caratterizzato da sfide rilevanti, il marchio e la community di Golden Goose hanno dimostrato una notevole resilienza, costituendo solide basi per i successi futuri”.
Come indicato nella nota stampa, “la leva finanziaria è scesa a 2,6x, nonostante l’insourcing recente della supply chain”. Il riferimento va all’operazione siglata questo mese con Sirio, uno dei suoi fornitori di calzature di lusso, per acquisire il 100% della società. Già nel 2022, Golden Goose aveva acquisito una quota di minoranza del 30% nell’azienda. L’acquisizione del restante 70%, spiega una nota, “consentirà a Golden Goose di potenziare ulteriormente la propria catena di approvvigionamento, creando hub di eccellenza manifatturiera in Italia. Inoltre, comporterà l’internalizzazione di competenze chiave di produzione, contribuendo a promuovere la crescita della prossima generazione di artigiani”.
In primavera e lo scorso ottobre il marchio controllato dal fondo di private equity Permira ha dato vita agli eventi ‘Haus of Dreamers’ prima a Venezia e poi a Parigi durante la fashion week, rafforzando la brand awareness a livello globale.
A settembre si è parlato di uno sbarco sui listini azionari nel 2024, sebbene si riaccendano spesso i rumors di stampa sulla quotazione del marchio l’azienda si è saldamente trincerata dietro un “no comment”.
Permira ha acquisito nel 2020 l’83% della società per 1,3 miliardi di euro, mentre l’ex azionista Carlyle aveva mantenuto una minoranza. Il gruppo Carlyle, che aveva a sua volta rilevato Golden Goose da Ergon capital partners nel 2017, guidandone l’espansione negli Stati Uniti e in Cina, detiene tuttora una quota di minoranza.