“È un momento molto positivo per il brand, pieno di novità in cantiere”, ha raccontato a Pambianconews Emanuele Mazziotta, chief operating officer di Coccinelle, in occasione della presentazione della primavera/estate 2024 nella cornice di Milano Moda Donna.
Si ampliano le calzature, novità dell’autunno/inverno 23 al debutto sul mercato, tra i settori merceologici che l’azienda tricolore controllata dal gruppo coreano E-Land ha scelto recentemente di presidiare, insieme a quello della fine jewelry, che ha contrassegnato per Coccinelle l’estensione del proprio core business (tradizionalmente borse e, in seconda battuta, piccola pelletteria).
“La nostra intenzione però non è diventare un brand lifestyle: abbiamo semplicemente deciso di rispondere ai desideri espressi dai consumatori”, ha spiegato Mazziotta. Se l’obiettivo è trasformare Coccinelle in un’azienda sempre più customer-centric, ha proseguito il manager, è fondamentale cercare di intercettare esigenze e gusti dei consumatori con ricerche di mercato, focus group, survey e test. Da qui l’esperimento di presidiare settori nuovi, su cui il brand vuole ampliare e consolidare la propria presenza. “Stiamo studiando anche l’orologeria e l’eyewear, che richiederebbero di lavorare in licenza, ma non si tratta di un piano a breve termine”, anticipa.
Reduce da un 2022 che aveva messo una segno una crescita pari al 20% e un avvicinamento ai livelli pre-Covid, dopo un 2020 e un 2021 complessi, Coccinelle prosegue nel 2023 con un incremento del 18% nel primo semestre. Molto soddisfacente, spiega Mazziotta, la campagna vendite per la primavera/estate 24, anche in virtù della diversificazione del prodotto.
Riguardo alla distribuzione, “per noi è importante investire sugli store che rappresentino al meglio il nostro immaginario e la nostra proposta”, come il flagship milanese di Corso Vittorio Emanuele, che resterà però un unicum. Attualmente la rete di negozi monomarca conta 120 store, divisi tra gestione diretta e franchising. Il numero è in espansione: recente l’inaugurazione della boutique di Vilnius, in Lituania, ed entro la fine del 2023 ci sarà il taglio del nastro nell’aeroporto di Roma Fiumicino, nella nuova area Shengen.
Sul fronte whosale, invece, sono 1.300 gli indirizzi in cui il marchio è presente, su 44 nazioni in tutto il mondo. E poi c’è l’e-commerce: Coccinelle resta un player fortemente legato alla dimensione brick and mortar, ma il digitale è comunque in crescita, spiega Mazziotta, e pesa circa l’8% dei ricavi totali. Nel 2023 finora sono gli altri canali a registrare la crescita maggiore: wholesale a +25% e vendite offline (tra negozi fisici, full price e outlet) a +20-22 per cento.
L’Italia resta il primo mercato per il marchio, rappresentando il 44% dei ricavi complessivi, “ma il suo primato non è più così spiccato”: nel Vecchio Continente importanti anche Germania, Austria, Svizzera ed Europa dell’Est. Nell’orizzonte Coccinelle anche Spagna, Scandinavia e Medio Oriente. In progressione anche la Cina e il sud-est asiatico. Proprio per l’Ex Celeste Impero (anche se “i piani sono di una distribuzione globale”) è stata pensata la collaborazione con la designer Ji Cheng, che ha reinterpretato alcuni modelli continuativi di borse targate Coccinelle che saranno in vendita sul mercato cinese a partire da novembre.
Prosegue, intanto, anche la nuova strategia comunicativa del brand. Con l’autunno/inverno 23 la campagna scattata dal fotografo Giampaolo Sgura e a cura della fashion editor Anna Dello Russo giunge alla sua quarta ‘puntata’. “Per noi era importare andare al di là di una comunicazione troppo spesso patinata e avvicinarci ai nostri clienti, in modo che ciascuno potessi identificarsi nel nostro immaginario”. Protagonisti, questa volta, i ritratti di sei donne che indossano anche le nuove linee bijoux e footwear.