Redditività in crescita nel 2022 di Lanvin Group. “I nostri progressi hanno gettato solide basi per il 2023 e siamo ottimisti soprattutto grazie alla continua rinascita della Greater China”, ha commentato Joann Cheng, presidente e CEO del conglomerato cinese luxury (fino a un anno e mezzo fa noto come Fosun Fashion Group), a margine dei risultati dell’ultimo anno fiscale.
Il 2022 del player quotato alla Borsa di New York, conferma la società, si era chiuso con ricavi da 422 milioni di euro, in aumento del 37% su base annua; nei dodici mesi archiviati, l’utile lordo è ammontato a 238 milioni di euro con un margine lordo del 56%, rispetto ai 170 milioni, con margine al 55%, del 2021. A trainare la performance sul fronte della marginalità, soprattutto il marchio ammiraglio omonimo Lanvin (che ha appena salutato il direttore creativo Bruno Sialelli), il cui margine lordo ha segnato un incremento del 79 per cento.
Un risultato che permette al gruppo, cui oltre al marchio omonimo fanno capo Caruso, Sergio Rossi, Wolford e St.John, di tirare un sospiro di sollievo, dopo essersi trovato ad affrontare i contraccolpi di un pesante indebitamento che ha portato il gruppo, all’inizio del 2023, a trovare degli accordi con diverse banche cinesi.
Per quanto riguarda il margine operativo lordo (ebitda adjusted), il gruppo allarga il proprio deficit, attestandosi a -71,9 milioni di euro, contro i -58,9 milioni del 2021. La società si ritiene in ogni caso “sulla buona strada per tornare alla redditività nel 2024”, grazie alle “strategie di miglioramento operativo” messe in atto nel 2022 e che hanno iniziato a dare frutti nella seconda metà dell’anno.
“Siamo soddisfatti dei progressi compiuti nel 2022 – ha proseguito l’executive nella nota -. Non solo abbiamo raggiunto ricavi record, ma abbiamo anche fatto passi da gigante nel migliorare la nostra struttura dei costi e nel razionalizzare le operazioni. I progressi compiuti nel 2022 ci hanno fatto gettare solide basi per il 2023 e, nonostante le attuali condizioni macroeconomiche, rimaniamo ottimisti per l’anno in corso, in particolare vista la continua ripresa della Grande Cina”.