La fiducia nella ripresa del mercato cinese premia i conti trimestrali del Gruppo Zegna che ha archiviato il primo trimestre dell’anno 2023 con ricavi in crescita del 13,4% a 428,3 milioni di euro (+13,1% a cambi costanti). Escludendo l’impatto dei ricavi da ‘Tom Ford Products’ (ovvero ricavi derivanti dal contratto di licenza relativo alla produzione e alla distribuzione di taluni prodotti a marchio Tom Ford, scaduto con la consegna della collezione autunno/Inverno 2022, e dal nuovo accordo di fornitura di taluni prodotti a marchio Tom Ford; nel secondo trimestre è previsto il completamento della transazione relativa a Tom Ford Fashion con Estée Lauder e la gestione della licenza), i ricavi sono aumentati del 19,1% su base annua e del 18,9% a cambi costanti.
I ricavi direct-to-consumer sia per Zegna che per Thom Browne hanno registrato una forte crescita, con un aumento del 24,9 per cento. La normalizzazione del cinese ha contribuito, quindi, all’incremento dell’area Apac. Secondo quanto riportato nella nota trimestrale, i ricavi della regione della Grande Cina sono aumentati del 15,9% a quota 164,5 milioni di euro (+17,2% a tassi costanti). “Ciò – specifica il gruppo – ha portato la regione Apac ad entrate pari a 205,3 milioni di euro, in crescita del 17,4% su base annua, con il Giappone in crescita del 31,9% su base annua e del 38,8% a valuta costante”.
Andamento positivo anche per le altre aree geografiche. L’Emea ha visto un progresso dell’11,6% a 150,1 milioni di euro. “Escludendo l’impatto di Tom Ford Products, ricavi nella regione Emea sono aumentati molto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il Medio Oriente e l’Africa hanno sovraperformato in particolare
grazie alle forti tendenze retail negli Emirati Arabi Uniti”, precisa la nota. Più cauta la performance del Nord America dove il fatturato è saluto del 6,2% a 65,6 milioni di euro, a causa dell’andamento degli Stati Uniti (+1,9 per cento). “Abbiamo iniziato il 2023 con una ripresa incoraggiante guidata dalle riaperture in Cina a seguito delle restrizioni legate al Covid-19 e alla robusta crescita della nostra attività negli Stati Uniti e in Europa trainata dal nostro retail, e per Zegna da un sano aumento della produttività, che è una delle nostre priorità strategiche”, ha commentato Gildo Zegna, presidente e AD del Gruppo Zegna.
In crescita a doppia cifra sia il marchio Zegna sia Thom Browne. Nel caso dell’etichetta ammiraglia, l’aumento delle vendite si è attestato su un +21,4% a 271,9 milioni di euro, trainato dall’incremento delle calzature, dal luxury leisurewear e dal made to measure. ““Il successo del rebranding di Zegna ha ulteriormente consolidato il marchio come leader nel mercato del lusso e leader in quello che viene definito il ‘quiet luxury'”, precisa Gildo Zegna. Nel caso di Thom Browne, il segno positivo (i ricavi si sono attestati a 112,6 milioni di euro, in crescita del 14,9%) è frutto del buon andamento della donna e del bambino che “hanno registrato una forte crescita dei ricavi, superando l’incremento dei prodotti per uomo”.
Il turnover della divisione tessile è aumentata dell’11,8% a 33,8 milioni di euro, mentre l’area specializzata nella produzione conto terzi è stata appunto impattata negativamente dalla scadenza della licenza di distribuzione Tom Ford International. Di conseguenza il calo è stato del 63,5% per un fatturato di 8,9 milioni di euro nel primo trimestre 2023. Depurando il dato dall’impatto del cambio di licenza, la divisione ha registrato invece una crescita superiore al 60 per cento.
Il gruppo ha recentemente lanciato il nuovo configuratore digitale Zegna X, che cerca di ridurre il divario tra i suoi negozi fisici e i canali digitali.
Riguardo all’outlook per l’anno in corso, il gruppo conferma le sue attese positive nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo dei due miliardi di euro di ricavi entro il 2025. “Siamo consapevoli che viviamo in un contesto globale in continua evoluzione. Rimaniamo concentrati sulla realizzazione della nostra strategia ‘Our Road’ e il raggiungimento dei nostri obiettivi di medio termine”, ha concluso il numero uno del gruppo.
Il 2023 si conferma un anno ancora in crescita per il lusso. Nei giorni scorsi anche il colosso francese Lvmh ha comunicato dati in forte aumento nel Q1, con un incremento