Il gruppo Gap si trova alle prese con una serie di problemi aziendali. Il gruppo fashion a stelle e strisce ha tagliato le previsioni delle vendite trimestrali, quelle del marchio Old Navy in particolare vedono una stima al ribasso con un calo compreso tra il 12 e il 15% per il primo trimestre 2022, la società fornirà le linee guida aggiornate per l’anno fiscale 2022 il 26 maggio. “Alla luce delle dinamiche macroeconomiche e delle sfide di esecuzione per il marchio Old Navy, la società sta aggiornando la sua previsione di crescita delle vendite nette per il primo trimestre fiscale 2022 al ribasso rispetto al precedente la guida – ha affermato la società -. L’azienda ha anche adottato un approccio più aggressivo al bilanciamento dell’assortimento con conseguente aumento dei livelli promozionali principalmente su Old Navy”. Contemporaneamente il gruppo ha sollevato Nancy Green, presidente e CEO del brand dal suo comando.
L’uscita di Green, sebbene improvvisa, non sorprende considerando che Old Navy, la più grande divisione di del gruppo Gap, ha arrancato nelle ultime stagioni; l’amministratore delegato di Gap Sonia Syngal subentrerà momentaneamente al suo posto in attesa della nomina ufficiale di un successore. “Mentre continuiamo a cercare di esprimere il pieno potenziale di Old Navy – ha spiegato Syngal in una dichiarazione ufficiale – nonostante le dinamiche macroeconomiche che il nostro settore sta affrontando, riteniamo sia il momento giusto per assumere un nuovo leader, con il rigore operativo e la visione creativa necessari per valorizzare la proposta di valore unica del marchio. Voglio ringraziare Nancy Green per i suoi decenni di leadership”.
Ma le criticità per Gap non finiscono qui. La fine di maggio vedrà l’uscita definitiva del marchio Banana Republic dal Regno Unito, dopo aver chiuso gli store fisici nel 2016, adesso il brand smetterà di operare nel Paese anche con il suo e-commerce. L’azienda sta inoltre chiudendo i suoi webstore in tutta l’Unione Europea. È la conclusione per quello che era stato un ambizioso piano di espansione in Europa per il marchio premium di Gap e riflette anche i problemi generali della sua società madre al di fuori dei suoi mercati principali. Si ricorda infatti che lo scorso anno, anche tutti i negozi Gap sono stati chiusi in Uk e Irlanda.
Nonostante il rosso di 16 milioni di dollari nel quarto trimestre, Gap ha archiviato l’esercizio fiscale 2021 con profitti per 256 milioni di dollari (239,5 milioni di euro) contro una perdita di 665 milioni dello scorso anno. Per l’intero fiscal year, il gruppo ha visto le vendite nette raggiungere 16,7 miliardi (15,6 miliardi di euro), un balzo del 21% rispetto al 2020 e in aumento, seppur lieve (+2%), rispetto all’anno fiscale 2019, pre-pandemia.