Chanel prosegue con la strategia dei rincari. E il mercato del resale assiste con entusiasmo. All’inizio del mese di marzo l’asticella dei prezzi della maison della doppia C si è nuovamente alzata in Europa, Corea del Sud, Regno Unito, Taiwan, Hong Kong, Australia e Canada, consolidando un modus operandi potenziato negli ultimi anni per contrastare le conseguenze della crisi pandemica, dall’inflazione galoppante all’aumento dei costi di materia prime e logistica.
Ma l’origine del fenomeno è in realtà più lontana. Riflettendo sull’aumento dei prezzi di alcune borse, il presidente della moda del marchio Bruno Pavlovsky ha spiegato che i rincari derivano dalla politica di armonizzazione dei prezzi messa in atto da Chanel già nel 2015, che il marchio ha attuato per “garantire che le differenze della vendita al dettaglio dei suoi prodotti non variassero di oltre il 10 percento da regione a regione”, combattendo così i tentativi di arbitraggio l’insorgere di aree grigie sul mercato.
“Il nostro obiettivo è offrire lo stesso prezzo ovunque per limitare il mercato parallelo, che è un segnale importante per i nostri clienti, perché è un modo per interagire con loro in modo onesto”, ha dichiarato Pavlovsky a Wwd. “Oggi non c’è motivo di penalizzare un cliente cinese rispetto a un cliente americano. È normale che paghino lo stesso prezzo per lo stesso prodotto”.
Le conseguenze dei rincari, osserva The Fashion Law, arrivano a toccare anche il fiorente mercato del luxury second hand con un impatto positivo dal punto di vista degli introiti. La piattaforma TheRealReal, per esempio, prevede di beneficiare degli aumenti ricorrenti messi in atto dalla maison francese così come da numerosi altri attori del lusso, ultimo ma non ultimo dei quali Louis Vuitton. Il feedback arriva dallo stesso TheRealReal che, in seguito ai risultati del quarto trimestre e dell’intero 2021 in aumento del 56% su base annua, ha sottolineato come l’impennata dei prezzi da parte dei colossi del lusso stia contribuendo alla scalata del segmento second hand.
“Gli aumenti piuttosto consistenti dei prezzi delle borse di Lvmh – ha raccontato Julie Wainwright, founder e CEO di TheRealReal – sono assolutamente vantaggiosi per la rivendita e certamente avvantaggiano noi e i nostri mittenti”. Gli aumenti, che stanno attraversando trasversalmente attraversando il mondo del lusso con Chanel capofila, “consentono di aumentare il prezzo di quelle borse” e nel contempo “offrono comunque un valore più alto per il consumatore”. A confermare la tesi, le performance finanziarie del portale e in generale il fortunato momentum che sta vivendo la rivendita di pezzi luxury.
Il malcontento di molti consumatori verso i continui rincari, inoltre, rappresenta un’ulteriore spinta a uscire dal mercato primario e rivolgersi invece al second hand, capitalizzando nel contempo il crescente valore che i pezzi di lusso stanno conquistando nell’era post-Covid.