Sono stati nove mesi da record per le M&A nella moda. Tra gennaio e settembre del 2021, le operazioni di fusione e acquisizione nel settore hanno preso slancio, superando i volumi raggiunti in tutto il 2020 e in tutto il 2019. Nel periodo in questione, il business ha raggiunto la quota di 27 miliardi di dollari (circa 23,9 miliardi di euro) per un totale di 288 transazioni. A tracciare il bilancio è Global Data che, appunto, tratteggia un 2021 dorato per il fashion.
Nel primo trimestre del 2021, sono stati chiusi nel complesso 86 accordi a livello globale, per un totale di 9 miliardi di dollari (7,9 miliardi di euro). Nel secondo trimestre, il numero di deal si è assestato a 76, mentre gli investimenti sono ammontati a 5 miliardi di dollari (4,4 miliardi di euro). In attesa degli ultimi tre mesi dell’anno ormai quasi al termine, il terzo quarter è stato costellato da 126 operazioni per un valore di 13 miliardi (11,5 in euro).
I nove mesi arrivano dopo un 2020 segnato dall’acquisizione stellare di Tiffany, passata nelle mani di Lvmh per 14,7 miliardi di euro, il culmine di un anno a quota 258 acquisizioni per 19 miliardi di dollari (16,8 miliardi di euro).
Le cifre del periodo gennaio-settembre superano anche il 2019 pre-pandemia (con i suoi 276 deal da 18 miliardi di dollari totali), ma sono ancora ben lontane dai livello record del 2018, annata in cui sono stati registrati ben 294 accordi di M&A per il valore complessivo di 43 miliardi di dollari (38,1 miliardi di euro).
Spicca tra i deal con budget stellare messi a segno nel corso del 2021 l’acquisizione di Reebok da parte di Authentic Brands, ceduta dal colosso dello sportswear Adidas per 2,5 miliardi dollari (circa 2,2 miliardi di euro).
La ripresa di slancio delle M&A della moda ha trovato espressione anche nel mercato italiano, in cui il settore tessile ha dato il via con l’inizio dell’anno a investimenti per rafforzare la propria catena produttiva. Secondo l’analisi di Pambianco pubblicata sul numero di Pambianco Magazine di settembre, sono quasi una decina le operazioni di fusione e acquisizione annunciate nel primo semestre 2021, di cui ben cinque nel solo mese di giugno.
Tra i tanti esempi, l’interesse del Gruppo Zegna per alcune realtà industriali made in Italy, Tessitura Ubertino e Filati Biagioli Modesto, quest’ultima operazione in un inedito tandem con Prada, o l’ingresso di Ratti e Mantero nel capitale di Foto Azzurra.
Sembra quindi che la pandemia stia ri-accendendo le operazioni di M&A, a causa del clima di incertezza e difficoltà che spinge a scelte strategiche di riassetto aziendale.