La lotta contro i cambiamenti climatici si fa dura in Cina. E il Paese si prepara a una stretta sul fronte delle emissioni, una misura che farà sentire il suo peso anche nei confronti delle aziende del lusso. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, gli analisti di China International Capital Corp hanno dichiarato che il sistema di tassazione dei consumi, anticipato dal presidente Xi Jingping quest’estate, comporterà con ogni probabilità anche un aumento delle tariffe sui beni di lusso e sui prodotti la cui produzione prevede grandi quantitativi di energia consumata o genera un inquinamento significativo. “I cambiamenti – spiega l’agenzia – saranno focalizzati in ambiti in linea con gli obiettivi della Cina di raggiungere la neutralità del carbonio e la ‘prosperità comune'”. L’imposta sui consumi cinesi prevede al momento aliquote inferiori al 20% per la maggior parte dei prodotti e tocca attualmente diversi beni tra cui il tabacco, i liquori, gli orologi e le auto di lusso, settori merceologici che arrivano a toccare il 9% delle entrate fiscali complessive, come sottolineano gli analisti.
Per i marchi occidentali potrebbe rappresentare un nuovo sussulto in un momento in cui l’ex Celeste Impero sta rivendendo numerosi aspetti della sua politica economica con conseguenti contraccolpi anche sulle vendite dei brand di lusso internazionali nel Paese. Ad agosto Xi Jinping aveva fatto tremare le maison occidentali con la sua virata autartica, così come la stretta su celebrites e idol locali su cui i grandi nomi del lusso stavano investendo. La decisione di Pechino di stringere le maglie attorno ai beni di lusso e ai prodotti energivori si lega, però, a doppio filo con la grave crisi energetica che sta attanagliando il nord est del Paese da diverse settimane, in’area a cui si deve circa il 66% del prodotto interno lordo del Paese asiatico. Questa grave situazione è causata dalle scarse forniture di carbone e dall’inasprimento degli standard sulle emissioni. Nel nord est le fabbriche sono rimaste ferme per evitare di superare i limiti al consumo energetico imposti dal governo centrale per promuovere l’efficienza. Dietro la crisi che pesa sui mercati ci sono i prezzi record raggiunti dal carbone.
Per gli analisti la strategia cinese di redistribuzione della ricchezza e dei consumi potrebbe non terminare qui. Nel mirino di Pechino potrebbe entrare anche la riscossione dell’imposta sui consumi anche nella vendita al dettaglio e all’ingrosso.