Bulgari amplia il polo produttivo di Valenza (Alessandria), inaugurato nel 2017, e annuncia l’assunzione di 600 persone a partire dal 2022. A spiegarlo, in un’intervista a Il Sole 24 ore, è Jean-Christophe Babin, CEO della maison controllata da Lvmh, che avvierà i lavori di costruzione nel 2021. Lo stabilimento produttivo di Valenza ha un’estensione di 14mila metri quadrati, mentre l’ampliamento misurerà 18mila metri quadrati: “A regime dunque – continua Il Sole 24 Ore – la nuova area industriale di Bulgari in Piemonte misurerà più del doppio dell’attuale”.
Il nuovo investimento di Bulgari rafforza il ruolo del distretto piemontese come cuore della manifattura orafa made in Italy e si affianca alle operazioni di Damiani, che ha rilevato l’ex Palafiere di Valenza. Quest’ultimo è destinato a ospitare la nuova sede produttiva dell’azienda italiana. Il progetto di rinnovamento e trasformazione prevede, inoltre, la creazione di un museo d’impresa e di una scuola di formazione per orafi e incastonatori.
“Negli ultimi 4-5 anni – ha dichiarato Babin a Il Sole 24 Ore – siamo riusciti a crescere più velocemente de nostri concorrenti sia francesi che americani, mentre in generale il mercato dei gioielli cresce più della media del lusso”. Bulgari è parte della divisione orologi e gioielli di Lvmh che nel 2019 è cresciuta del 3% a 4,4 miliardi di euro. Per rafforzare la sua presenza nel segmento, lo scorso novembre, Lvmh ha rilevato Tiffany per 16,2 miliardi di dollari (circa 15 miliardi di euro).
È dunque nello scenario di crescita del segmento hard luxury che si colloca la decisione di Bulgari di investire per potenziare le capacità produttive. L’azienda internalizzerà inoltre “una serie di lavorazioni prima assegnate ad aziende dell’indotto, come ad esempio il taglio di pietre dure”. Babin ha precisato che questa decisione lascerà intatto il numero di partner: “Non vogliamo ridurre il lavoro all’esterno – ha spiegato il CEO -. Vogliamo piuttosto integrare alcuni mestieri all’interno d Bulgari e lasciare intatto il numero di partner esterni, prevediamo piuttosto di mantenere stabili o incrementare poco i volumi”.