L’Asia pesa sui conti di Dolce & Gabbana. Sull’area influisce, molto probabilmente, il colpo di immagine ricevuto lo scorso novembre in seguito ad alcuni video realizzati dalla maison e poco apprezzati dai cinesi. La situazione emerge dai dati contenuti nel bilancio consolidato della capogruppo D&G Srl visionato da Reuters. In base a quanto riferito dall’agenzia, l’esercizio, chiuso lo scorso marzo, ha visto ricavi totali in crescita del 4,9% a quota 1,382 miliardi, di cui più della metà in arrivo dal retail (outlet compresi). Nello specifico, però, l’Asia-Pacifico ha visto la propria incidenza contrarsi dal 25% al 22 per cento, a fronte di altri mercati rimasti invece stabili come l’Italia (23%), l’Europa (28%), il Giappone (5%). Le Americhe sono addirittura salite al 16% dal 13 per cento. Per quanto riguarda la redditività, invece, l’ebitda è sceso di oltre il 40% a quota 87,2 milioni, con un margine pari al 6,3% (da 12,2%). I costi fissi, “in parte legati all’aperture di nuovi punti vendita e all’incremento degli affitti”, sono cresciuti del 10,6% per un valore pari a quasi il 60% dei ricavi. L’utile netto è stato di poco più di 14 milioni di euro, in calo di ben il 77 per cento.
Per quanto riguarda l’outlook, “le attese del gruppo per l’esercizio 2019/2020 non sono però ottimistiche sul fronte Cina, complici probabilmente anche altri fattori come le proteste a Hong Kong e le tensioni commerciali con la Cina”, scrive Reuters. “Fatto sta che, sulla base di quanto dichiarato nel bilancio, Dolce & Gabbana si aspetta nel complesso una ‘leggera crescita’ grazie ad Europa ed America, mentre è atteso un trend ‘in diminuzione’ nell’area Greater China”.