Si chiude in positivo il 2018 per l’export di orologi svizzeri, che confermano il trend di ripresa avviato nel 2017. Nell’anno appena concluso, infatti, le esportazioni di lancette elvetiche sono state pari a 21,17 miliardi di franchi (18,5 miliardi di euro), il 6,3% in più rispetto ai dodici mesi precedenti, nonostante il calo (-2,8%) del mese di dicembre. La flessione di dicembre è stata la seconda del 2018, dopo il -6,9% a 1,7 miliardi di franchi registrato a settembre (prima caduta da aprile 2017). La progressione, spiega la nota ufficiale della Fédération de l’industrie horlogère suisse , è stata particolarmente marcata nel primo semestre dell’anno (+10,6%), per poi rallentare a +2,3% negli ultimi sei mesi.
Il buon andamento del 2018 si lega, soprattutto, alla performance di Asia e Stati Uniti, mentre l’Europa ha accusato il passo falso di Italia e Regno Unito. Nel dettaglio dei primi dieci mercati, Hong Kong balza del 19,1%, gli Stati Uniti dell’8,2%, la Cina dell’11,7 per cento. Seguono Giappone (+9,1%), Regno Unito (-4,4%), Germania (+4,3%), Singapore (+0,7%), Francia (+9,1%), Italia (-14,3%), Emirati arabi uniti (+1,7 per cento). Brillante l’andamento dell’undicesima piazza di riferimento per gli orologi svizzeri, la Corea del Sud, che registra un +25,7 per cento.
“Le esportazioni di orologi dovrebbero continuare a progredire, ma in modo più contenuto”, ha spiegato la Fédération de l’industrie horlogère suisse riguardo al 2019.