La Borsa premia il nuovo ‘posizionamento trasparente’ di Nike che, adesso, affianca alla forza della sua offerta anche il retail di ultima generazione. Più di 6.000 metri quadri, su più livelli, all’angolo tra la Fifth Avenue e la 52esima strada a Manhattan: sono questi i numeri e la location di House of Innovation 000, nuovo punto vendita del colosso dello sportswear nel cuore di New York, che arricchisce l’esperienza in store con laboratori di personalizzazione degli acquisti e servizi digitali.
Tra questi Shop the look, con cui è possibile sfogliare virtualmente il catalogo dei prodotti, verificarne la disponibilità e richiederli direttamente in camerino, o le aree di self-checkout dove i clienti possono optare per il pagamento istantaneo tramite smartphone, con i sistemi Apple Pay e PayPal. In linea con quanto sperimentato dal negozio Nike By Melrose, aperto lo scorso luglio a Los Angeles, anche nella Grande Mela il gigante dello swoosh utilizza i dati provenienti dal web per informatizzare lo stoccaggio di prodotti. Il piano Nike Speed Shop, infatti, si avvale dei dati che fanno riferimento all’area limitrofa per rifornire i propri scaffali con articoli più in voga nella zona. Le informazioni sono quelle dei clienti che utilizzano i servizi online del colosso dello sportswear, dalla sezione e-commerce di Nike.com al programma di fidelizzazione Nike Plus.
Dall’inizio del 2018, il titolo di Nike ha guadagnato circa 15 punti percentuali a Wall Street, progressione che sale oltre il 22% se calcolata sui 12 mesi. Le strategie di marketing, in primis le collaborazioni in chiave streetwear nel settore trainante delle sneakers, ma anche la svolta inclusiva e più trasparente dell’azienda (travolta lo scorso maggio dall’indagine sulle discriminazioni interne) sembrano convincere gli analisti. Almeno due i record messi a segno dal titolo di Nike sul Nyse tra maggio e ottobre, complici anche risultati trimestrali sopra le attese.
Il gruppo guidato da Mark Parker ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2018-19 con ricavi per 9,95 miliardi di dollari (circa 8,7 miliardi di euro), in aumento del 10% rispetto i 9,07 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Nei tre mesi, i profitti hanno toccato quota 1,09 miliardi di dollari, in aumento del 15 per cento. L’utile per azione è salito da 0,57 dollari a 0,67 dollari, meglio delle attese del mercato, ferme a 0,62 dollari.