L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria sulla concentrazione Luxottica/Barberini, a seguito dell’acquisizione di quest’ultima avvenuta lo scorso giugno. L’indagine ha lo scopo di valutare gli effetti della concentrazione che si andrebbe a creare, considerando anche la fusione tra il player italiano dell’eyewear ed Essilor.
“L’operazione in esame ha ad oggetto l’acquisizione, da parte di Luxottica, del suo principale fornitore di lenti plano in vetro, integrato verticalmente nella produzione di sbozzi. Tale operazione si inserisce, peraltro, nell’ambito della strategia di espansione del gruppo Luxottica posta in essere negli ultimi anni, culminata, da ultimo, nella fusione con Essilor“, si legge sul sito dell’Antitrust.
“Pertanto la valutazione degli effetti della concentrazione in esame dev’essere effettuata tenendo conto, tra l’altro, che l’acquisizione di Barberini – leader indiscusso nello sviluppo e nella realizzazione di lenti plano in vetro per occhiali da sole – determinerà un rafforzamento della posizione di Luxottica quale unico operatore verticalmente integrato presente in tutti i livelli della filiera della produzione e vendita di occhiali da sole, a partire dalla produzione e lavorazione dello sbozzo in vetro fino alla vendita al dettaglio al consumatore finale”.
Il gruppo italiano dell’eyewear ha chiuso i primi sei mesi dell’anno registrando ricavi per 4,55 miliardi di euro, in crescita dello 0,3% a cambi costanti ma in calo del 7,7% a cambi correnti. L’utile operativo adjusted a cambi costanti è sostanzialmente allineato a quello del primo semestre 2017 e si attesta a 781 milioni di euro. A cambi correnti il calo è del 13,1 per cento. L’utile netto adjusted è pari a 545 milioni di euro e cresce dell’11,6% a cambi costanti, ma perde quasi quattro punti percentuali a cambi correnti.