“Siamo disruptive da sempre”: lo ha affermato con convinzione Remo Ruffini, patron di Moncler, in occasione del talk ‘Changemakers in luxury fashion’ tenutosi ieri pomeriggio a Milano, nella cornice di Palazzo Citterio.
Organizzato in tandem da Zalando e Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), all’evento si è parlato di innovazione e cambiamento nel mondo della moda e del lusso, spaziando dalla diversity & inclusion al valore dell’artigianato fino ai cambiamenti nella comunicazione dei player del settore, passando per il new normal e il profilo del nuovo consumatore high-spending.
A indagare le tematiche del panel, con la propria esperienza e il proprio punto di vista, si sono avvicendati alcuni dei protagonisti dell’evoluzione del panorama fashion, dei changemakers, appunto. Se Ruffini ha ricordato che “bisogna essere flessibili, il settore è in costante cambiamento e va molto veloce”, a fargli eco ha preso la parola Leo Rongone, amministratore delegato di Bottega Veneta.
“Dobbiamo il nostro successo e la nostra visibilità a prodotti durevoli e di alta qualità – ha raccontato il manager -. Pensiamo infatti che il vero lusso sia legato al tempo, non solo quello che serve alle nostre lavorazioni pregiate per dare vita a un oggetto finito, ma anche a quello che determina il valore dei prodotti con il susseguirsi degli anni”.
A introdurre la serie di speech, Carlo Capasa, presidente di Cnmi, che ha poi passato il testimone a David Schneider, co-CEO di Zalando. Del colosso e-commerce è intervenuto anche la designer director Lena-Sophie Roeper, che ha chiuso il panel.
Immancabile anche la presenza di David Fischer, founder e CEO del progetto editoriale Highsnobiety, punto di riferimento della cultura streetwear ed esempio di unione virtuosa tra produzione di contenuti ed e-shop, acquisito proprio dalla stessa Zalando lo scorso giugno. “La credibilità culturale – ha raccontato Fischer – è un’arte che ogni marchio di lusso deve padroneggiare oggi per rendere la propria attività a prova di futuro. Sono entusiasta di esplorare insieme ai principali attori del mercato italiano del lusso cosa significa essere culturalmente credibili, come guidare il coinvolgimento e l’ispirazione nel nuovo spazio del lusso e cosa il consumatore si aspetta da loro domani”.
Tra gli speaker anche il direttore creativo di Zegna, Alessandro Sartori, che ha raccontato i progetti della storica maison piemontese in ambito green, dall’iniziativa ‘Oasi Cashmere’ per la tracciabilità dei capi attraverso un codice scansionabile fino all’ultimo progetto di personalizzazione ‘Zegna X’, che sarà lanciato nelle boutique del marchio dal prossimo aprile.
E poi Francesca Ragazzi, head of editorial content di Vogue Italia, che ha dialogato con l’atleta paralimpica Veronica Yoko Plebani a proposito di rappresentazione inclusiva all’interno dell’editoria di moda, a partire dalla copertina del magazine con protagonista proprio la giovane sportiva.