Per Vf Corporation questo potrebbe essere il momento giusto per fare shopping. Come spiegato al Financial Times da Steve Rendle, CEO del gruppo cui fanno capo brand quali Vans, The North Face, Dickies, Timberland, “in tempi come questi, alcuni dei maggiori rendimenti potrebbero essere generati dalle acquisizioni”. Nonostante la priorità rimanga la crescita organica di Vf, nel mirino del gruppo potrebbero esserci “competitor più piccoli” attivi nel settore dell’athleisure, dell’outdoor e dell’activewear.
La situazione economica generata dalla pandemia di Covid-19, per quanto difficile per molti, per altri si è rivelata un’opportunità di espansione. L’e-tailer Boohoo, per esempio, ha raccolto, tramite un collocamento azionario, 197,7 milioni di sterline (circa 223 milioni di euro) attraverso cui vorrebbe “approfittare delle numerose opportunità che potrebbero presentarsi nell’industria della moda nei prossimi mesi” e, tra queste appunto, ci sarebbero diverse opzioni riguardanti il mondo delle merger&acquisition.
In ogni caso, la pandemia ha inferto un duro colpo a Vf Corporation che, nel quarto trimestre chiuso a marzo, ha realizzato vendite in calo dell’11% a quota 2,1 miliardi di dollari (circa 1,9 miliardi di euro). L’utile per azione adjusted si è ridotto del 70% a 0,10 dollari, contro una stima degli analisti di 0,14 dollari su ricavi per 2,28 miliardi.