A dieci anni dall’inizio della partnership tra Stephen Curry e Under Armour, e dopo tre anni dalla nascita dell’omonima label Curry Brand, la star dell’Nba e il colosso dello sportswear americano hanno annunciato il prolungamento della loro collaborazione e un nuovo ruolo per Curry all’interno del proprio marchio oltre che nel management del gruppo. Il celebre cestista dei Golden State Warriors è stato infatti nominato presidente di Curry Brand e lavorerà non solo per far crescere la linea a lui dedicata, ma anche, più largamente, per incrementare il business della stessa Under Armour.
Grazie al proseguimento della collaborazione, ora il marchio potrà concentrarsi sullo sviluppo di categorie nuove e pre-esistenti. All’interno dell’azienda invece, l’atleta statunitense ricoprirà un ruolo di consulenza, soprattutto rispetto all’espansione del line up di atleti Under Armour. Anche se i termini dell’accordo non sono stati resi noti, secondo le indiscrezioni della stampa americana, il nuovo deal potrebbe essere uno dei più ricchi contratti di sponsorizzazione nello sport, che andrebbe a superare addirittura quanto il campione guadagna sul campo da basket. Una cifra che rappresenta uno dei compensi più alti dell’Nba e che si aggirerebbe sui 473 milioni di dollari (circa 436 milioni di euro) per le prossime stagioni.
Curry Brand è nato nel 2020 come linea di abbigliamento sportivo per il basket e per il golf, altra storica passione di Curry, ma con main focus le sneaker. Nel decennio trascorso infatti, il gruppo di Baltimora e Curry hanno realizzato assieme dieci calzature, ciascuna con un design che richiama momenti memorabili della sua carriera. Tra i modelli più apprezzati ci sono le Curry Flow 10, le scarpe che, lanciate lo scorso autunno, hanno segnato il decimo paio frutto della collaborazione e hanno fatto diventare Curry il primo atleta nella storia di Under Armour a firamre dieci calzature, nonchè il nono nella storia dello sport.
Il marchio della superstar dei Warriors ricopre da sempre anche un importante ruolo di beneficenza: in questi tre anni ha già contribuito, assieme ad Under Armour, a ristrutturare dieci campi da gioco, formare 2.500 allenatori e sostenere 77 programmi a supporto di oltre 72.000 giovani atleti. L’obiettivo è rinnovare 20 luoghi sicuri per giocare, formare 15.000 allenatori e sostenere 125 programmi per avere un impatto su 100.000 giovani entro il 2025. “Se gli ultimi dieci anni mi hanno dimostrato qualcosa, è che assieme ad Under Armour possiamo costruire grandi cose insieme. Si tratta di avere un impatto sugli atleti e di creare prodotti che funzionino e che li coinvolgano, e Under Armour lo fa al meglio. Nel 2013 abbiamo scommesso l’uno sull’altro e io sono pronto a fare il prossimo passo insieme”, ha commentato Curry in una nota.
Secondo i dati diffusi a novembre, nel secondo trimestre dell’anno Under Armour ha registrato ricavi per 1,6 miliardi di dollari (circa 1,6 miliardi di euro), in crescita del due per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, con un utile netto pari a 87 milioni di dollari.