A seguito dell’incessante aumento dell’inflazione e di una domanda sempre più debole da parte dei consumatori, Under Armour chiude un secondo trimestre 2022 in calo.
Per la durata del periodo in analisi, il brand di sportswear ha registrato ricavi per 1,6 miliardi di dollari (1,6 miliardi di euro circa), in crescita del due per cento rispetto allo stesso periodo del 2021, con un utile netto pari a 87 milioni di dollari. Una crescita positiva ma non sufficiente a raggiungere le previsioni del brand, che si è visto costretto ad abbassare le proprie stime dall’1-3% al 5-7% , per la fine dell’anno fiscale.
Secondo i dati geografici, nel Q2 il mercato del Nord America ha registrato un calo del 2% con ricavi scesi ad un milione di dollari, mentre Emea, Asia-Pacifico e America Latina hanno mantenuto un aumento dei ricavi, rispettivamente del 9%, del 7% e del 3%.
Dopo il boom di vendite dovute alle restrizioni da pandemia, che ha visto aumentare vertiginosamente gli acquisti di capi sportswear e loungewear, l’azienda ha rallentato la propria crescita. Già lo scorso 31 marzo aveva infatti chiuso un primo trimestre sotto tono, con un conseguente tracollo del suo titolo in Borsa (del 23 per cento). Si trattava della flessione più drastica dal 2017 per l’azienda Usa.
“Nonostante abbiamo fatto un solido lavoro con la produzione di prodotti di alto livello, dobbiamo fare di più con le nostre proposte di miglior livello,” ha dichiarato a WWD Colin Browne, interim chief executive officer di Under Armour . “Mentre guardiamo al bilancio 2024 e oltre, stiamo lavorando per elevare gli aspetti premium del nostro marchio e del nostro portafoglio prodotti, per una maggiore attenzione sul prodotto e per guidare la crescita in settori chiave come calzature, donne e internazionali. Questo dovrebbe anche contribuire alla nostra capacità di raggiungere un’espansione del margine lordo più significativa nel tempo.”