La pandemia ha lasciato il segno sull’anno fiscale di Tapestry. La holding americana che controlla i marchi Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman ha chiuso i dodici mesi terminati il 27 giugno con un fatturato di 4,9 miliardi di dollari (4,13 miliardi di euro al cambio di oggi), in calo del 18% dagli oltre 6 miliardi dell’anno precedente.
Dimezzati, inoltre, i ricavi nel quarto trimestre 2020 con vendite nette per 714 milioni di dollari, in calo del 52%, rispetto alla cifra di 1,5 miliardi di euro del medesimo periodo dello scorso anno. Il rosso ha raggiunto i 293 milioni di dollari.
“I nostri risultati del quarto trimestre riflettono l’efficacia del nostro approccio alla gestione della pandemia di Covid-19”, ha dichiarato Joanne Crevoiserat, CEO ad interim subentrato a Jide Zeitlin che, a fine luglio, ha dato le sue dimissioni. Aggiungendo che “le performance hanno superato le aspettative interne”. I tre mesi hanno mostrato segnali di ripresa, con una crescita a tre cifre dell’e-commerce e un trend positivo delle vendite in Cina continentale.
A livello di marchi, nel 2020 Coach ha visto calare il suo business del 17% a 3,53 miliardi di dollari, mentre le vendite di Kate Spade sono scese del 16% e quelle di Stuart Weitzman hanno toccato il 27 per cento. Data l’imprevedibilità della crisi legata al Coronavirus e la mancanza di visibilità, “non è possibile prevedere con precisione il potenziale impatto finanziario sul nostro business”, ha precisato Tapestry in una nota. Pertanto, la società non ha fornito un outlook per l’anno fiscale 2021.