C’è chi dice no. In un momento storico che vede sempre più protagonista la comunicazione digitale veicolata attraverso i social network, Bottega Veneta va controcorrente. Il marchio è improvvisamente scomparso dalle piattaforme social. Martedì scorso, il luxury brand del gruppo Kering ha detto addio ai propri account Instagram, Facebook e Twitter. Nessuna spiegazione da parte della label la cui direzione creativa è affidata dal 2018 all’inglese Daniel Lee.
I milioni di follower della griffe possono continuare a tenere il passo con le nuove creazioni grazie ai numerosi account Instagram indipendenti che affollano il social network. Dopo il più noto newbottega, inaugurato poco dopo l’arrivo di Lee, è nata una miriade di profili tra cui bottegaveneta.by.daniellee, bottegaveneta_international, bottega.men e by_daniel_lee, a testimonianza di un interesse costante per il nuovo corso di Bottega Veneta.
Less is more? La svolta minimal di Bottega Veneta trova conferma anche nella recente passerella low profile allestita per uno sparuto gruppo di ospiti raggruppati nel londinese Sadler’s Wells Theatre. La collezione P/E 2021 è stata successivamente svelata in formato audiovisivo e attraverso un progetto editoriale dell’artista concettuale Rosemarie Trockel. Con il senno di poi, le dichiarazioni di Lee pubblicate nell’ottobre 2019 da Vogue Uk appaiono premonitrici: “È stato bello crescere nell’era pre-Instagram: ci divertivamo molto. Sarà interessante vedere cosa accadrà in futuro. Io credo che ci sarà un ritorno alla privacy. Lo spero davvero”.
Un punto di vista singolare, lontano mille miglia (e milioni di like), dai tanti marchi del lusso che proprio negli scorsi mesi hanno accelerato la proprio presenza sulle piattaforme social. Non accontentandosi più della canonica triade Instagram-Facebook-Twitter sempre più label stanno investendo su TikTok, social della Z Generation, e facendo incursione anche nel nuovissimo Twitch, in primis Burberry. Il fil rouge che lega moda e digital passa ora pure attraverso il mondo del gaming, come insegnano, tra i tanti, Balenciaga, Valentino e Gcds.
Questa proliferazione di interazioni online legate a social network di prima e seconda generazione, avatar e influencer in carne ed ossa, che siano instagrammer o tiktoker, potrebbe però aver creato un effetto ‘rigetto’ in Bottega Veneta, primo player a prenderne le distanze. Game over.