PwC: la bellezza si fa tech. Nel post-Covid il mondo del beauty incontra la tecnologia

La pandemia è stata una rivoluzione per il settore, accelerando la corsa all’innovazione e cambiando le abitudini dei consumatori, come testimonia il caso di Davines. E tra e-commerce e virtual try-on, PwC accompagna le aziende nella transizione digitale.

La pandemia ha rappresentato un momento di svolta per il beauty. Quella che sembrava una grande minaccia è coincisa con una fortissima accelerazione dei marchi che hanno voluto ricreare online l’esperienza in store. Alcuni di loro si erano mossi per tempo per sviluppare funzionalità che potessero soddisfare i consumatori più giovani con virtual try-ons, altri erano rimasti un passo indietro. PwC ha supportato questa fase di rapido cambiamento affiancando marchi e aziende in un logica ‘customer first’, in cui la tecnologia è stata messa al servizio del cliente per migliorare l’esperienza dentro e fuori il negozio.

“Abbiamo supportato le aziende – afferma Erika Andreetta, partner PwC Italia ed Emea luxury leader – a definire un customer experience omnicanale che fosse allineata con le necessità di un consumatore che voleva provare il prodotto virtualmente, prendere un appuntamento in negozio, avere informazioni sulle caratteristiche funzionali e organolettiche del prodotto stesso e così via. Abbiamo fatto questo in poco tempo e tenendo in considerazione gli obiettivi di recupero e di crescita del business, mettendo il retail in condizione di operare nell’emergenza ma anche di creare le condizioni per una trasformazione digitale duratura, che guarda al futuro come opportunità e non come minaccia”.

Erika Andreetta, partner PwC Italia ed Emea luxury leader
Erika Andreetta, partner PwC Italia ed Emea luxury leader

Esempio della propensione del settore all’innovazione tecnologica è il caso di Davines. “Durante la pandemia c’è stata la forte richiesta da parte dei nostri clienti finali di poter usufruire dei prodotti. Storicamente noi operiamo nel beauty professionale e, anche se avevamo già un e-commerce presistente, con il lockdown è chiaro che la necessità per i consumatori finali di reperire i nostri prodotti, a fronte dello stop dei nostri clienti professionali, ha comportato un forte incremento del canale digitale”, ha spiegato Marco Mazzucco, chief digital & innovation officer di Davines. Prosegue: “È stata la cosa più dirompente e rapida che abbiamo visto, che ha portato tutte le business unit in giro per il mondo a implementare velocemente una strategia e-commerce che prima era secondaria, proprio per la nostra natura. E anche a capire come gestire in maniera sinergica i differenti canali senza creare conflitti”.

Marco Mazzucco, chief digital & innovation officer di Davines
Marco Mazzucco, chief digital & innovation officer di Davines

Fondamentale nel post-Covid, conferma il manager di Davines, è l’integrazione tra la dimensione fisica e quella digitale: “L’elemento che ci contraddistingue è cercare di interpretare l’e-commerce non come un’alternativa al canale professionale ma come una sua amplificazione. Essendo posizionati in un segmento premium, per noi è indispensabile fare leva sulla professionalità di parrucchieri ed estetiste per veicolare i prodotti, che hanno dietro anche una storia importante”.

In un primo momento, racconta Mazzucco, c’era stata la corsa dei saloni a presidiare l’online, per poi scoprire quanto fosse complesso, costoso e impegnativo. “Allora – spiega Mazzucco – abbiamo pensato di mettere loro a disposizione la nostra piattaforma di e-commerce tramite programmi di affiliation, che stiamo continuando a potenziare”. Prosegue: “Per noi l’idea di essere un player che spinge affinché i nostri clienti professionali imparino e migliorino il proprio business anche grazie alle opportunità del digitale è parte della nostra mission: non solo vendere prodotti ma rappresentare partner di sviluppo”.

In questo panorama sempre più tecnologico e dai tratti futuristici fa capolino il metaverso. Terra virtuale ancora in divenire, il metaverso attrae già investimenti stellari nel mondo del lusso e della bellezza e promette di trasformarsi in uno dei luoghi di fruizione prediletti dalla giovane Generazione Z. Lo strutturale legame del settore beauty con la dimensione fisica dell’esperienza di acquisto non sembra frenare la corsa del metaverso alla conquista di sempre maggiori fette di mercato nonché dal trasformarsi sempre più in un mezzo di espressione dell’identità di brand e consumatori.

E anche per Davines si tratta di un tema caldo nell’orizzonte dell’innovazione tecnologica. “Ne stiamo discutendo molto tra noi – spiega Mazzucco – perché è un argomento su cui c’è molto hype. È un tema ancora acerbo, che cerchiamo di affrontare con curiosità, senza preconcetti ma anche molto realismo. Siamo in una prima fase di scoperta, vorremmo capire come il metaverso possa diventare uno strumento per amplificare i nostri valori e avvicinarli alle nuove generazioni”.

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