L’azienda da oltre 300 milioni di ricavi ha messo a segno diverse operazioni di m&a. E, grazie al supporto dell’expertise firmata PwC, ha ridisegnato il proprio sistema di controllo di gestione.
Perseguire una crescita costante sia per linee interne sia esterne, tanto in Italia quanto all’estero. È questa la strategia messa in atto dal gruppo Morato Pane al fine di consolidare la propria presenza sul mercato. L’azienda, fondata da Luigi Morato nel 1970 come piccola panetteria, negli anni si è evoluta fino a diventare una realtà da oltre 300 milioni di euro di fatturato, più di mille dipendenti, una capacità produttiva di oltre 200 mila tonnellate, oltre 10 stabilimenti in Italia e Spagna e più di 40 linee produttive. Una crescita a cui hanno appunto contribuito le oltre dieci acquisizioni svolte tra il 2018 e il 2022, tra cui Semenzato e NT Food, Roberto Industria Alimentare, Cerealto Antequera. E diverse altre sono già sul tavolo delle contrattazioni, in quanto “il Gruppo Morato – spiega il CFO Marco Cersosimo – intende rafforzare il suo ruolo di player internazionale nel proprio settore di riferimento, sia attraverso il consolidamento del business esistente sia acquisendo nuove aziende che permettano di ampliare la gamma prodotti, i canali distributivi e i mercati”. Questa strategia di crescita “punta a creare un gruppo in cui le sinergie di prodotto e ricavi, industriali e di costo, possano favorire una crescita di valore non solo in termini di risultati economici e finanziari, ma anche di posizionamento competitivo e solidità industriale”.
Un processo, quello di m&a, a cui consegue un’attività di integrazione di processi e sistemi di controllo, per il quale Morato Pane ha scelto come partner la società di consulenza PwC. “Lo sviluppo della collaborazione tra PwC Italia e il gruppo Morato Pane è nata dalla volontà di quest’ultimo di rivedere gli strumenti a supporto dei processi di consolidato civilistico, gestionale e planning”, spiega Erika Andreetta, Partner PwC, Consumer Markets Consulting Leader. Il primo step di analisi e disegno del modello di Controllo di Gestione è stato quindi realizzato mettendo in campo le conoscenze e le competenze trasversali acquisite sul campo dai componenti del team di PwC. In particolare, “l’esperienza maturata negli anni in differenti contesti per i medesimi processi qui oggetto di sviluppo è stata fonte di ispirazione per i rappresentanti del Gruppo Morato, nonché da supporto nelle decisioni chiave prese nel formulare il nuovo modello, sfruttando al meglio il patrimonio informativo già presente nella società”. Nondimeno, “la forte vocazione tecnologica del team ha consentito di individuare soluzioni ottimali per definire i processi aziendali in modo da poterli integrare con agilità all’interno di un flusso informativo che, partendo da una moltitudine di fonti, avrebbe permesso un’analisi e un’elaborazione dei dati da questi prodotti”. Quindi, oltre alle competenze funzionali, sono entrate poi in gioco le capacità tecniche di realizzazione di un Dwh, per la corretta raccolta e gestione delle informazioni dai diversi sistemi informativi presenti nelle singole entità aziendali, e le abilità di sviluppo su una piattaforma per l’analisi e l’elaborazione di questi dati. “Il risultato degli sforzi impiegati ha portato allo sviluppo di una piattaforma Epm Board in grado di gestire con agilità i suddetti processi e alla nascita di un repository omogeneo e certificato, utile a uniformare le diverse fonti dati delle singole aziende che fanno parte del gruppo”. Questo tool si adatta in modo efficace alla forte crescita per linee esterne attuata dal gruppo e supporta la centrale figura del CFO – e quindi di Cersosimo – nel processo decisionale attraverso una puntuale e affidabile elaborazione delle informazioni che vengono generate quotidianamente. In questo modo, inoltre, vengono ridotti sia i costi dell’area finance sia i giorni impiegati per i processi di closing, budgeting e forecasting, favorendo l’impiego delle risorse su attività a effettivo valore aggiunto. “Il risultato finale – prosegue Andreetta – è dunque uno strumento che fornisce una ‘fotografia’ accurata dello stato in cui si trova il Gruppo e che permette di travalicare le limitazioni causate dai silos informativi che naturalmente si sviluppano all’interno di un’organizzazione, permettendo di estrarre quanto più valore possibile dai propri dati e condurre agilmente l’azienda verso il raggiungimento degli obiettivi”.
I prossimi step? “Avendo conseguito in Italia un’importante posizione grazie al programma di acquisizioni – spiega il CFO – l’attenzione è ora rivolta alla Spagna, con la previsione di un’ulteriore fase di crescita e consolidamento, al mercato francese, dove l’azienda sta per concludere un importante progetto per l’ingresso nel Paese, e infine al mercato americano, dove l’obiettivo è quello di avere una presenza diretta che possa porre le basi a uno sviluppo ulteriore rispetto a quanto già avviene con l’esportazione.”