Rolex si conferma medaglia d’oro nel mercato dell’orologeria svizzera e mondiale. Secondo i dati elaborati da Vontobel Equity Research, e ripresi da uno speciale de il Sole-24Ore, banca svizzera specializzata in asset management, nel 2017 (ultimi dati disponibili) la maison di Ginevra, che è un’azienda indipendente e che è da sempre legata solo alla produzione di orologi, avrebbe registrato un fatturato di 5 miliardi di franchi (4,4 miliardi di euro), allungando il passo su Omega, il secondo marchio in classifica. La controllata del gruppo Swatch ha chiuso i 12 mesi con un giro d’affari di 2,08 miliardi di franchi.
La classifica prosegue, dal terzo al quinto posto, con Cartier (il dato di 1,57 miliardi di franchi fa riferimento alle sole vendite di orologi), Longines (1,47 miliardi) e Patek Philippe (1,35 miliardi).
Oltre al volume degli affari, a Rolex fanno capo anche altri primati, come quello di brand dell’orologeria più imitato al mondo. Inoltre, secondo Launchmetrics, che nelle scorse settimane ha lanciato il suo Data Watch Report, Rolex è il brand che lo scorso settembre ha generato il maggior media impact value (Miv) su online e social sono stati, seguito da Tag Heuer e Patek Philippe.
Gli orologi Rolex sono considerati oggi degli ottimi investimenti, siccome – si legge su Business Insider – “il valore sia di quelli usati sia di quelli vintage continua a salire”. Un altro record riguarda i cronografi battuti all’asta: nell’ottobre 2017, infatti, il Rolex Daytona appartenuto a Paul Newman è stato venduto per 17,8 milioni di dollari alla Philips Auction House di New York, aggiudicandosi il titolo di Rolex più costoso mai venduto ad un’asta.