L’arte di Joseph Beuys ispira l’incontro tra Jw Anderson e A.P.C.

A.P.C X JWA (ph. DrewVickersn)

“L’idea del progetto è di imparare dall’entusiasmo di una nuova collaborazione. Corrisponde alla mia visione della moda e mi è sembrata una scelta naturale. Siamo affascinati dal reinventare cose che non hanno bisogno di essere reinventate, in quanto sarebbe più entusiasmante glorificarle”. Con queste parole Jonathan Anderson introduce la capsule realizzata a quattro mani con il brand A.P.C.

La collezione gioca su codici classici di ciascuna categoria: il jersey americano per le t-shirt, calzini lavorati a mano, lo storico montgomery con i classici risvolti in corda arricchito da un fischietto, una teiera Cornishware o un tote bag in tela ultraresistente con chiusura a zip XXL. Le proposte si articolano attorno a due personalità: una piuttosto rock e quindi con fit più aderente, nella quale si trova del denim nero, una giacca biker e maglia di cotone dipinta a mano; l’altra invece più hippie, contraddistinta da volumi più ampi, delle maglie multicolore e jeans sbiaditi.

La partnership che lega JW Anderson e A.P.C. trova ispirazione nella performance dell’artista tedesco Joseph Beuys intitolata ‘I love America and America loves me’. Nel maggio 1974, Beuys si reca da Düsseldorf a New York, facendosi trasportare fino e dall’aereo in un’ambulanza, avvolto in una coperta di feltro per non “vedere l’America (…) ed essere isolato dal mondo esterno”, prima di essere rinchiuso nella galleria René Block per tre giorni con un coyote. L’opera di Beuys non deve mai essere interpretata alla lettera quindi la lana leggermente ruvida del montgomery vuole evocare il feltro. L’ambulanza e l’indirizzo della galleria sono invece riferimenti grafici che si trovano sulle t-shirt dai colori sgargianti cosi come su altri capi.