Ballantyne esalta le origini del cashmere con l’artista Maria Szakats

Ballantyne rinnova ancora una volta la collezione ‘Raw Diamond’, lanciata per la prima volta in occasione del suo centenario, dal desiderio di valorizzare il cashmere, fibra che l‘ha reso famoso. A differenza di quanto si possa pensare, la morbidezza del cashmere non è sempre indicatore della qualità della fibra perché in realtà il filato in origine non nasce così.

“Si tratta di una fibra come tante altre fibre di lana, ma che conserva dentro di sé delle caratteristiche di dolcezza e di morbidezza, che l’uomo ha sempre cercato di estrapolare, in qualche modo violentando questo filo, e accelerandone un processo naturale”, spiega il brand in una nota.

Dalla volontà di far conoscere a tutti questa fibra dal suo primo giorno di vita, nascono i ‘Raw Diamond’, un progetto di naturalità, che viene sviluppato, non solo attraverso l’uso di fili e tinture naturali ma anche attraverso un packaging ad hoc. In sostituzione del cartellino, è stato scelto un foglio di cotone appuntato a mano su ogni maglia in cui viene raccontata la storia della capsule. È inoltre stato creato un profumo che richiama le origini del brand, la Scozia, spruzzato su ogni maglia, racchiusa poi in un guscio di cotone per imprigionarne la poesia.

Il brand ha inoltre deciso di dedicare un’esposizione collaborando con Maria Szakats, un’artista austriaca, la cui pratica si esprime attraverso la manipolazione di tessuti e filati. Le sue opere combinano tessuti e installazioni, creando un nesso tra artigianato, materiale, immagine e spazio. L’etica artistica di Szakats si allinea armoniosamente con il progetto di Ballantyne, incontrandosi nei valori di sostenibilità, durabilità, rispetto per il lavoro artigianale e del tempo inteso come elemento che dona valore e lega le generazioni.

Istallazione Ballantyne ‘Raw Diamonds’ con opere di Maria Szakats, a cura di Mare Karina