“Quando un consumatore sceglie un prodotto su Farfetch, l’85% delle volte il prodotto è disponibile da più venditori, può essere spedito da località diverse, spesso da Paesi diversi. Questo rende il nostro modello di business più resistente rispetto al retail fisico, nella situazione attuale, e significa anche che siamo ben preparati a operare in questo tipo di contesto, a differenza di quanto accade ad altri e-tailer di lusso, che in genere dipendono da un numero limitato di centri di distribuzione”. Non ha dubbi José Neves, numero uno della piattaforma britannica, che in un momento in cui anche l’e-commerce fatica a gestire la situazione senza precedenti, scommette sulla resilienza della sua ‘creatura’ da oltre un miliardo di dollari di ricavi (dato 2019).
In una lettera inviata ai propri shareholder negli scorso giorni, Neves ha spiegato che Farfetch ha “migliaia di inventory points in più di 50 Paesi, con prodotti che vengono spediti ai clienti da 190 Paesi diversi”. A livello di supply chain e logistica, l’e-tailer di lusso risulterebbe quindi facilitato, rispetto ai competitor, nella gestione degli urti provocati dalla pandemia Covid-19.
Nel quarto trimestre del 2019 Farfetch ha riportato vendite per 382,2 milioni di dollari (circa 346 milioni di euro), contro i 195,5 dell’anno precedente. Il gross merchandising value è passato dai 466,5 milioni del 2018 ai 740 milioni del 2019, battendo così le attese della stessa Farfetch. Per quanto riguarda l’intero anno fiscale 2019, invece, il player londinese ha registrato ricavi per 1,02 miliardi di dollari, in crescita sui 602,4 milioni del 2018, e un gmv di 2,1 miliardi, in aumento rispetto agli 1,4 miliardi del 2018.
Tra i diversi fattori che hanno contribuito alla crescita, c’è l’acquisizione di New Guards Group (Ngg), gruppo a cui fanno capo, tra gli altri, Off-White, Palm Angels, Marcelo Burlon County of Milan.
Per il primo trimestre del 2020 (ovvero i tre mesi al 31 marzo scorso) Farfetch stima un gross merchandise volume in aumento tra il 43% e il 46 per cento. Le perdite after tax dovrebbero collocarsi tra i 70 e i 125 milioni di dollari. Il gruppo ha sospeso l’outlook per l’intero 2020, ma conferma l’obiettivo di ritornare alla redditività nel 2021.
Fondato nel 2008, il sito aggrega più di 700 boutique indipendenti e circa 3mila brand. Un cliente che effettua un ordine su Farfetch lo fa direttamente dal venditore e la consegna viene effettuata dal singolo negozio, iscritto al marketplace.
In una fase in cui la gestione degli stock può creare allarme, Farfetch opera dunque in vantaggio.
Nel 2019 la società ha iniziato a dedicarsi all’attività produttiva e alla gestione di una parte di magazzino in seguito all’acquisizione del gruppo Ngg, ma la sua attività resta sostanzialmente quella di un aggregatore virtuale, che collega acquirenti e venditori, occupandosi della transazione. Le modalità di pagamento, la policy dei resi e del backoffice sono infatti centralizzate e gestite da Farfetch. Le spese doganali vengono precalcolate. Il modello di business proposto dal team di Neves permette ai retailer indipendenti di vendere online il proprio stock con facilità, senza gli oneri del setup di una struttura di shopping online avanzata (una piattaforma integrata) e con una visibilità internazionale.