Il trend dei pagamenti dilazionati sta allargando il suo raggio d’azione anche sui siti di e-commerce di lusso che, per venire incontro al cliente, starebbe allungando i termini di pagamento ai propri fornitori. L’esempio arriva da Ynap. Secondo quanto riferito da Wwd, il colosso dello shopping online avrebbe previsto per i suoi due portali Net-a-porter e Mr Porter una dilazione del pagamento a 90 giorni.
Ad essere interessati saranno tutti i marchi presenti sulla piattaforma. Come indica Wwd, infatti, i nuovi termini di pagamento si applicheranno a qualsiasi partner del marchio Net o Mr Porter che non abbia già indicazioni di pagamento dilazionato, “con effetto immediato dalla primavera del 2022, inclusi eventuali ordini di acquisto già raccolti per la stagione”. Secondo quanto riportato dal sito, il gigante dell’e-commerce ha affermato che la mossa mira a “standardizzare i termini di pagamento applicati da Net-a-porter e Mr Porter” nei loro centri di distribuzione con l’obiettivo di mantenere le date di pagamento e alcuni dei termini commerciali già concordati con i partner del marchio.
Molti dei brand presenti sul sito già prevedono forme di pagamento dilazionate a 90 giorni, l’annuncio formale sembra avere un significato chiaro: il gruppo ha necessità di coinvolgere la propria filiera nella partita sui tempi di pagamento. Gioco che sta diventando centrale nella conquista e nel mantenimento del cliente finale.
La mossa, infatti, può essere letta nell’ottica di una sorta di risposta da parte dei grandi colossi dell’e-commerce di fronte al boom del fenomeno buy now-pay later, ovvero dei pagamenti dilazionati gestiti dai grandi gruppi come Afterpay, Klarna, Affirm, Scalapay e Clearpay che gestiscono il sistema di anticipo e rateizzazione. Il trend è in crescita in tutto il mondo e i numeri sono da capogiro, tanto che le authority nei principali Paesi stanno studiando un modo per regolamentare il fenomeno. La società Oliver Wyman stima che i consumatori americani abbiano speso tra i 20 e i 25 miliardi di dollari nel 2020 utilizzando questa modalità di pagamento. Secondo la società di ricerca fintech Kaleido Intelligence, entro il 2025 i consumatori spenderanno circa 680 miliardi di dollari a livello globale utilizzando pagamenti rateali presso i punti vendita sui canali di e-commerce.
La difficoltà maggiore potrebbe essere legata ai marchi più piccoli, per i quali spesso è necessario un costante flusso di cassa proprio per le loro dimensioni. Già ora, infatti, la maggior parte dei marchi in media riceve il pagamento dai rivenditori tra i 30 e i 60 giorni ed è frequente che le startup della moda ottengano un deposito del 30% per sostenere economicamente la produzione. Insomma, una mossa del genere potrebbe allargare il divario tra grandi brand che hanno sostanzialmente le spalle coperte dal punto di vista economico e degli investimenti necessari per portare avanti la produzione e, dall’altra parte, il panorama dei marchi più piccoli che portano avanti una strategia differente. C’è da aggiungere, precisa Wwd, che è possibile ci sarà una negoziazione tra la piattaforma e i diversi marchi presenti.