Il marchio di moda femminile Kookaï, ceduto nel 2017 dal gruppo Vivarte all’imprenditore australiano Rob Cromb, è stato posto in amministrazione controllata dal Tribunale Commerciale di Parigi il 1° febbraio. A pesare, si legge sulla stampa internazionale, sono state le difficoltà economiche incontrate dal settore del prêt-à-porter in Europa, accentuate dalla crisi innescata dal Covid-19. L’azienda sottolinea la “grave carenza di mezzi economici e del supporto delle banche (a Kookaï è stato rifiutato un prestito garantito dallo stato) per rinnovare i negozi, far conoscere il brand alle giovani donne e svoltare sul digitale”, spiega in un comunicato.
La procedura di amministrazione controllata potrebbe consentire di “porre in atto una nuova strategia e tornare alla redditività, preparando Kookaï ai futuri episodi della sua storia”, indica l’azienda. La ricerca di acquirenti per il brand non sarebbe attiva al momento.
Kookaï conta attualmente 121 punti vendita, oltre a un e-shop diretto, e impiega 320 persone. Secondo quanto riporta il sito Société.com, l’entità giuridica Kookaï ha generato un fatturato di 30 milioni di euro nel 2021. Per un confronto, dieci anni fa il giro d’affari sfiorava i 95 milioni.
Negli scorsi mesi, il settore dell’abbigliamento in Francia ha registrato la liquidazione giudiziaria di Camaïeu, che ha portato al licenziamento di 2.100 dipendenti.