Dopo Lvmh anche Kering conferma il rallentamento dei conglomerati dell’alto di gamma. Turnover a -3% a tassi correnti (-2% a tassi comparabili) nei primi nove mesi per il secondo colosso del lusso che totalizza vendite per 14,6 miliardi di euro.
Nel solo terzo trimestre (luglio-settembre 2023) il giro d’affari è diminuito del 13% raggiungendo 4,5 miliardi di euro. Le vendite retail (pari al 78% del totale vendite, incluso on-line) sono calate del 6%, quelle wholesale del 20 per cento. Nel Nord America le vendite sono calate del 21%, nel Vecchio Continente c’è stata una flessione del 10% mentre in Asia, escludendo il Giappone (con vendite in aumento del 28%), c’è stato incremento di un punto in percentuale. Nonostante il calo, le attività di Kering in Nord America sono rimaste del 50% superiori rispetto ai livelli pre-pandemia, ha dichiarato il CFO Jean-Marc Duplaix.
I risultati coincidono con le previsioni degli analisti, la maggior parte dei quali aveva già rivisto al ribasso le aspettative per il trimestre e gli obiettivi di prezzo delle azioni di Kering.
“La performance – si legge nella nota diramata dal gruppo francese – è da attribuire principalmente a uno scenario macroeconomico particolarmente avverso, a un calo del traffico nei negozi, e a un minor contributo dell’e-commerce”.
Le vendite nei primi nove mesi di Gucci ammontano a 7,3 miliardi di euro, in calo del 5 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel terzo trimestre le vendite del brand sono diminuite del 14% a tassi correnti raggiungendo 2,2 miliardi di euro con vendite retail in flessione del 7% e il canale wholesale a +17% (a tassi comparabili).
Le vendite nei primi nove mesi di Saint Laurent ammontano a 2,3 miliardi di euro (-2 per cento). Nel Q3 il turnover ha visto una decrescita del 16% raggiungendo 768 milioni di euro (retail -4%, wholesale -38 per cento).
Le vendite nei primi nove mesi di Bottega Veneta ammontano a 1,2 miliardi di euro, in calo del 5 per cento. Nel terzo trimestre le vendite sono diminuite del -13% raggiungendo 381 milioni di euro (retail -2%, wholesale -30 per cento).
Le vendite degli altri marchi nel terzo trimestre hanno raggiunto 805 milioni di euro (-19 per cento). “La performance di Balenciaga – specifica Kering – è stata differente a seconda delle regioni (eccellente in Asia-Pacific e Giappone, debole nei mercati occidentali); Alexander McQueen invece ha registrato un rallentamento. Le vendite di Brioni sono cresciute in modo robusto, grazie all’efficace combinazione tra offerta di sartoria e abbigliamento per il tempo libero. La performance positiva di Boucheron riflette il successo delle sue collezioni di alta gioielleria e gioielleria. Pomellato ha registrato una solida crescita nei suoi negozi, mentre Qeelin ha mostrato un ottimo slancio, soprattutto in Asia-Pacific”.
I ricavi di Kering Eyewear sono stati pari a 331 milioni di euro nel terzo trimestre del 2023, in crescita del 34% a tassi correnti, grazie al contributo di Maui Jim, e del 2% a tassi comparabili. La crescita è stata trainata principalmente dalle vendite di montature da vista, dopo una prima metà dell’anno spinta dalle vendite di occhiali da sole.
“Al di là delle complesse condizioni macroeconomiche e dell’indebolimento della domanda in tutto il settore del lusso, l’andamento dei ricavi del terzo trimestre riflette l’impatto delle decisioni di elevare ulteriormente il posizionamento dei nostri marchi e la loro distribuzione – ha motivato François-Henri Pinault, presidente e AD di Kering -. L’organizzazione che abbiamo messo in atto a luglio ci consentirà di rafforzare la guida delle nostre maison nell’attuale contesto di mercato e di riaffermare il nostro posizionamento e ruolo. Con l’acquisizione di Creed completata la scorsa settimana, è entrata a far parte della nostra famiglia una delle più prestigiose case di fragranze al mondo, rafforzando le nostre ambizioni nel settore della bellezza”.
Poche settimane fa i risultati di Lvmh avevano paventato la possibilità che il revenge shopping post-pandemia stesse perdendo intensità. Nel Q3, il colosso del lusso ha messo a segno una crescita del 9%, inferiore al +11,2% stimato dal consensus Bloomberg. Allo stesso tempo però Hermès ha battuto le attese degli analisti registrando un balzo dei ricavi del 16%, superiore al +14% del consensus Visible Alpha.
Stamattina le azioni di Kering sono in calo del 3,6%, quelle di Lvmh dello 0,87% mentre Hermès segna +1,46 per cento.