La moda americana inizierà il prossimo anno con un cambio di passo significativo. Il Council of Fashion Designers of America ha eletto all’unanimità il suo nuovo presidente: a partire dal 1° gennaio Thom Browne prenderà il posto di Tom Ford a capo dell’associazione per la durata di due anni. Steven Kolb, chief executive officer del Cfda, manterrà la carica di presidente a interim, assunta dopo l’addio di Ford dello scorso maggio, fino al 31 dicembre 2022. Iniziata nel giugno del 2019, la presidenza di Ford è stata preceduta da quella di Diane von Furstenberg, che aveva mantenuto il ruolo per ben 13 anni (2006-2019), e di Stan Herman per 15 (1991-2006).
“Sono molto entusiasta di assumere la presidenza del Cfda”, ha commentato Browne in una nota ufficiale. “Sento un’enorme responsabilità nel lavorare con Steven e il team Cfda per portare avanti il lavoro positivo e importante di Tom, Diane e Stan. Inoltre, sento che è importante restituire a un’industria che mi ha supportato così bene negli ultimi 20 anni. Sono così orgoglioso di essere un designer americano, oggi nel design americano stanno accadendo così tante cose che il mondo ha bisogno di vedere, riconoscere e apprezzare veramente. Il mio messaggio più importante è che tutti dovrebbero avere tutte le opportunità per crescere come designer, ma il fulcro di questo successo deve partire dalla pura creatività. È nostra responsabilità come designer continuare a portare avanti il messaggio creativo senza compromessi, che raggiunga tutti nel modo più positivo. La missione del Cfda è supportare e incoraggiare nuove voci e nuovi designer a sfruttare la loro creatività per raggiungere un livello di successo unico e singolare. Come designer, è nostra responsabilità provocare, educare, divertire, far ridere e piangere e, soprattutto, realizzare bei vestiti e riuscire a coltivare la prossima generazione del design americano”, ha aggiunto il neo-presidente.
La nomina di Browne segue un periodo di rinascita della New York fashion week, sebbene alcune strategie messe in atto da Ford abbiano condotto a successi altalenanti. Se da una parte l’alleanza con IMG ha messo fine al doppio calendario di eventi, negli ultimi anni la manifestazione è stata dapprima ridotta a solo cinque giorni e poi ampliata nuovamente fino all’introduzione dell’inconsueto American Collections Calendar, aperto anche ai designer americani fuori calendario e all’estero. Lo scorso settembre, in concomitanza con i festeggiamenti per i 60 anni del Cfda, la Nyfw è sembrata finalmente tornata in forze grazie a un programma ricco di big name, ritorni illustri ed eventi speciali. Le recenti stagioni della kermesse hanno gradualmente ritrovato centralità, come ha dimostrato la presenza di alcuni marchi italiani che hanno scelto di scommettere sulla Grande Mela, da Fendi e Marni a Moschino.
Thom Browne è diventato un membro del Cfda nel 2005. Ha ricevuto il premio Menswear Designer of the Year del Cfda nel 2006, 2013 e 2016. È stato anche vincitore nel 2005 del Cfda/Vogue Fashion Finanziare. Oltre a far parte del consiglio di amministrazione del Cfda, Browne è un ex membro del comitato di ammissione dell’organizzazione e fa parte dell’attuale comitato di selezione per il Cfda/Vogue Fashion Fund.
Browne ha avviato la propria attività nel 2001 in un piccolo negozio nel West Village di New York City, visitabile solo su appuntamento, in cui offriva solo cinque completi. Negli anni ha esteso la propria attività per includere collezioni complete di prêt-à-porter e accessori da uomo e donna oltre a kidswear, eyewear e fragranze. Il marchio, oggi di proprietà del gruppo Zegna, ha sfilato a New York ma è prevalentemente presente nel calendario della fashion week parigina.
“Thom comprende i passaggi necessari per costruire un business della moda americano che abbia successo e sia molto rispettato dalla comunità della moda globale”, ha dichiarato Kolb. “Ha iniziato come collezione di abbigliamento maschile indipendente a New York e ha sviluppato il suo marchio in un business redditizio in rapida crescita con una forte presenza globale. Thom crede fermamente che l’arte della moda sia la base del successo e il suo impegno per la creatività attraversa tutto ciò che tocca. Il significativo contributo di Thom all’innovazione del design è stato riconosciuto dai musei di tutto il mondo. I nostri membri, a tutti i livelli del Cfda, e l’organizzazione nel suo insieme beneficeranno immensamente dei suoi pensieri, idee ed esperienze, e non vedo l’ora di lavorare insieme”, ha concluso il manager.