Continua la fase di profonda revisione dell’insegna americana Gap. La catena di abbigliamento e accessori è da tempo protagonista di ridimensionamento del proprio business, il cui ultimo tassello sembra essere ora il taglio di 500 posti di lavoro ‘corporate’ appena comunicato dall’azienda. Una mossa che risponde all’esigenza, ormai improrogabile per l’ex colosso a stelle e strisce, di far fronte a un preoccupante calo di vendite e di profitti. All’indomani della comunicazione, il titolo di Gap risponde in Borsa con una flessione che questa mattina sfiora il 3,26 per cento.
Una cattiva notizia, quella relativa alla riduzione dei posti di lavoro, che arriva in seguito all’altrettanto infausta e prematura interruzione della collaborazione con Kanye West, iniziata appena due anni fa e originariamente prevista con una durata decennale. Il rapper e imprenditore, infatti, ha annunciato pochi giorni fa la decisione di tagliare i ponti con l’azienda Usa e con Adidas, per far perseguire una strada solitaria alla sua label Yeezy.
Un divorzio repentino ma non del tutto inaspettato, dopo le accuse rivolte dalla popstar ai due brand, i quali lo avrebbero estromesso da decisioni relative al lancio di nuovi prodotti in co-branding con Yeezy o addirittura ne avrebbero copiato i disegni originali.
Potrebbe trattarsi di un vero e proprio scacco per Gap, che da tempo vedeva le proprie performance finanziarie risollevarsi proprio grazie a quella che si era aggiudicata la nomea di una delle collaborazioni più redditizie della storia della moda recente, ancora di più con l’ingresso di Balenciaga in un dittico già da sold-out.
In effetti l’insegna con sede a San Francisco naviga ormai da anni in cattive acque, mostrando evidenti difficoltà nello stare al passo con le nuove dinamiche del mercato, arrancando tra i competitor del fast fashion e le nuove abitudini d’acquisto post-Covid. Lo scorso 20 luglio è arrivato il suo addio definitivo al mercato europeo, una decisione già annunciata anche in risposta alla crisi pandemica che aveva colpito il suo, già precario, network di negozi nel Vecchio Continente.
A rilevare gli 11 store a marchio Gap in Italia è stata Ovs, nel mese di febbraio, dopo aver siglato un accordo di franchising con il brand americano nel 2020 che prevedeva l’inserimento del brand GapKids nei negozi Ovs e la vendita delle collezioni Gap uomo, donna, bambino su ovs.it. In arrivo anche la nuova vetrina digitale completamente integrata agli store fisici, Gap-Italia.it, nell’ottica di una sempre maggiore omnicanalità.
Il secondo trimestre della società si era chiuso con un segno positivo sul versante dei ricavi, attestatesi a quota 3,86 miliardi di dollari (3,89 miliardi di euro), superando lievemente le aspettative degli analisti che si fermavano 3,82 miliardi. Ma resta problematico il fronte della marginalità, segnando un rosso da 49 milioni di dollari.