Non si ferma la corsa alle partnership di Farfetch, che conquista anche i department store. Il gruppo dell’e-commerce, guidato da José Neves, ha infatti siglato un accordo con Harvey Nichols per accelerare la strategia digitale dell’insegna londinese. Il grande magazzino è il primo a legarsi a un aggregatore di boutique e store virtuali. Nello specifico, si legge su Wwd, il deal “pluriennale” permetterà a Harvey Nichols di sfruttare le competenze e-commerce e la logistica di Farfetch, introducendo opzioni come consegne in 24 ore, ritiro e resi della merce in store, e ampliando il proprio perimetro internazionale. Il department store lancerà la sua offerta su Farfetch nella seconda metà dell’anno. I termini economici dell’accordo non sono stati resi noti. Per Josè Neves, fondatore del portale di shopping, e Nathalie Massenet, co-chairman del board, l’accordo rappresenta “una pietra miliare” nelle strategie di entrambi i player. “I department store – ha spiegato Neves a Wwd – sono degli abilissimi curatori di moda e il nostro obiettivo è quello di essere una piattaforma per i migliori creatori e curatori. È sempre stata parte della nostra evoluzione la volontà di ‘portare a bordo’ i department store. Abbiamo iniziato con le boutique, che restano la parte centrale del nostro DNA, e dal 2015 vi abbiamo affiancato la vendita diretta da parte dei brand. Ad oggi contiamo più di 300 brand”.
Fondato nel 1831, Harvey Nichols è solo l’ultimo grande nome della moda a cedere alle lusinghe di Farfetch, fresco di accordi con maison come Chanel e Burberry. Lo scorso febbraio, inoltre, il sito ha siglato una partnership con Chalhoub Group, uno dei principali gruppi della distribuzione di luxury goods nel Medio Oriente, pronto a sfruttare il potenziale di crescita del mercato digitale della regione. Le diverse operazioni confermano le ambizioni di Farfetch, che sta cercando di incrementare la propria portata in vista della quotazione in Borsa. Secondo quanto riferito dal Financial Times, la società avrebbe assoldato JPMorgan e Goldman Sachs per strutturare un’Ipo a New York nei prossimi mesi, puntando a una valutazione di circa 5 miliardi di dollari, quindi vicina all’attuale valore di mercato del principale competitor, il colosso Yoox Net-a-porter. JPMorgan e Goldman Sachs, sollecitati dal quotidiano britannico, hanno al momento declinato ogni commento.