Il fast fashion di H&M supera le stime fissate per il quarto trimestre, ma non abbastanza da evitare uno scivolone in Borsa. Nel quarter conclusosi il 30 novembre, le vendite del player di Stoccolma sono aumentate del 10% a cambi costanti rispetto all’anno precedente, toccando quota 62,45 miliardi di corone svedesi (circa 5,7 miliardi di euro). A cambi correnti, tuttavia, l’andamento è sostanzialmente flat. Il consensus FactSet si aspettava un fatturato trimestrale di 62,05 miliardi di corone.
Il numero due della moda low cost ha dichiarato di aver chiuso le sue operazioni in Russia e Bielorussia durante il trimestre, con lo smaltimento delle scorte rimanenti e gli ultimi negozi chiusi il 30 novembre. Escludendo Russia, Bielorussia e Ucraina, l’aumento anno su anno dei ricavi nel Q4 è stato dell’11% a parità di valute e del 2% a cambi correnti. Nel medesimo periodo circa 25-50 negozi in Cina sono stati temporaneamente chiusi a causa di nuovi focolai di Covid.
Per l’anno finanziario 2022, che copre il periodo dal 1° dicembre 2021 al 30 novembre 2022, le vendite nette sono aumentate del 12% a 223,57 miliardi di corone svedesi. A cambi correnti, le vendite segnano un +6 per cento.
I dati relativi alla redditività di H&M non verrano resi noti fino al prossimo 27 gennaio. “Non sapremo dunque fino alla fine di gennaio fino a che punto la pressione sui margini lordi e l’accelerazione dell’inflazione hanno colpito gli utili”, ha spiegato a Reuters l’analista di Jefferies James Grzinic.
In mattinata le azioni del colosso svedese perdevano oltre il 4% sui listini di Stoccolma. “H&M – si legge sempre nell’analisi di Reuters -, che ha faticato a tenere il passo con la rivale Zara, il mese scorso è stato il primo grande rivenditore europeo a licenziare il personale, in risposta alla crisi del costo della vita”. Il gruppo ha avviato un programma globale per ridurre i costi e migliorare l’efficienza nel business. Il programma riguarda aspetti amministrativi e costi di struttura, e comporterà anche una riduzione dell’organico di circa 1.500 unità. A dare la notizia è stato la stessa società, che ora stima un risparmio annuo di circa due miliardi di corone svedesi (oltre 183 milioni di euro), che dovrebbe diventare ‘tangibile’ nella seconda metà del 2023.