La capitale francese si prepara a raccogliere il testimone del menswear, tra numeri leggermente in aumento – le sfilate di questa edizione saranno infatti quattro in più rispetto alle 40 del 2022 – e un debutto in passerella tra i più attesi degli ultimi anni.
Durante il primo giorno della settimana della moda maschile di Parigi, in programma da domani fino al 25 giugno, gli occhi saranno infatti tutti puntati su Louis Vuitton e la prima collezione del neo direttore creativo Pharrell Williams. Una nomina che ha portato la storica casa di moda alla decisione di posticipare il proprio show di tre giorni rispetto al consueto slot e che vede Williams inaugurare il post-Virgil Abloh (ex direttore creativo del menswear della maison, scomparso nel novembre 2021). Ad ereditare temporaneamente l’eredità stilistica del designer americano era stato il team interno del marchio, che eccezionalmente aveva collaborato con Colm Dillane (direttore creativo del brand KidSuper) per la collezione collezione uomo autunno/inverno 2023-24. Lo stesso Dillane porterà in passerella le proprie creazioni nella serata di sabato 24 giungo.
Durante la giornata di mercoledì 21 trovano invece spazio, tra gli altri, Lemaire, Bluemarble e Wales Bonner, mentre al giovedì sfileranno Rick Owens, Givenchy, Amiri, Yohji Yamamoto, Dries Van Noten e Ami Alexandre Mattiussi. Tra i protagonisti della terza e della quarta giornata ci saranno Dior Homme, Kenzo, Loewe ed Hermès. Mentre a chiudere la kermesse parigina sarà il designer Ludovic de Saint Sernin con il brand omonimo. Stilista, de Saint Sernin, che è stato tra i tanti a lasciare la direzione creativa di un brand nelle scorse settimane. Per le presentazioni spiccano invece i nomi di Acne Studios, Courrèges, Berluti e Rhude.
I grandi assenti di questa edizione saranno Celine, Valentino e il marchio di casa Kering Saint Laurent, che dopo aver sfilato con l’uomo per la prima volta nella recente storia del brand a Parigi a gennaio, è volato a Berlino lo scorso 12 giungo con una sfilata organizzata nel museo di arte contemporanea Neue Nationalgalerie.
Sorprende maggiormente invece l’incursione di Valentino nella quasi conclusa Milano fashion week. “La scelta del direttore creativo Pierpaolo Piccioli, di sfilare nella giornata di apertura della Milano fashion week, in un momento in cui l’Università è viva e brulica di studenti, è un invito per gli studenti a vivere lo spettacolo dal vivo alla Statale di Milano”, aveva spiegato in una nota la maison, che è solito presentare il suo menswear proprio a Parigi con il formato co-ed.
Sebbene tradizionalmente portato in scena nella capitale francese, fu però proprio a Milano che nel gennaio 1985 Valentino Garavani allestì la sua prima sfilata di abbigliamento maschile. “Questa scelta, nata per dare a una collezione maschile il suo momento personale, ha elevato per sempre la categoria, legando anche i codici nascenti dell’abbigliamento maschile Valentino con la città di Milano. Ora, con quella scintilla iniziale in mente, Pierpaolo Piccioli ridefinirà ciò che è iniziato qui, spingendo il guardaroba maschile in una direzione sempre più contemporanea”, aggiungeva il brand di proprietà di Mayhoola for Investments in occasione dell’annuncio lo scorso maggio.
Un ritorno che ha arricchito molto la kermesse meneghina ma che, seppur in minima parte, ha fatto traballare le certezze sul rigoroso sistema dietro al calendario parigino, che a differenza di quello milanese, non è solito perdere per una stagione una delle proprie maison. Una ‘perdita’ per la Paris fashion week e contemporaneamente un ‘guadagno’ per la Milano fashion week, che per questa stagione ha appunto visto l’assenza di importanti player del lusso Italiano come Versace e Fendi.