Proprio come i temporary store alcune collaborazioni tra fashion designer e luxury brand durano il tempo di un paio di stagioni, addirittura anche meno. È stata una direzione creativa lampo quella di Ludovic De Saint Sernin da Ann Demeulemeester. A dicembre 2022 la maison di Anversa aveva comunicato l’arrivo del nuovo direttore creativo e lo scorso weekend ne ha annunciato l’addio. Il debutto in passerella era avvenuto a marzo durante la settimana della moda di Parigi e ora, dopo appena sei mesi, il sodalizio è terminato. Le motivazioni della separazione non sono state comunicate.
Nato a Bruxelles e cresciuto a Parigi, De Saint Sernin si è laureato all’Esaa Duperré e ha lavorato per importanti case francesi prima di lanciare l’omonima label nel 2017. Il designer aveva preso il posto di Sébastien Meunier, responsabile della direzione creativa dopo l’addio dell’omonima fondatrice, che aveva lasciato la carica nel luglio 2022. Dallo stesso anno la proprietà della maison è passata a Claudio Antonioli, cofounder di New Guards Group (poi venduto a Farfetch) e proprietario della catena Antonioli.
L’inaspettato annuncio arriva dopo un’ormai lunga serie di addii che si susseguono da mesi. La settimana scorsa Rhuigi Villaseñor ha lasciato la direzione creativa di Bally dopo due stagioni, confermando un domino iniziato a novembre dello scorso anno con il divorzio tra Gucci e Alessandro Michele, proseguito poi con l’addio di Jeremy Scott da Moschino. Mentre lo stilista americano è stato al timone del marchio ammiraglio di Aeffe per dieci anni e Michele ha plasmato l’immagine di Gucci per sette anni, è stato molto più breve il percorso di Serhat Işık e Benjamin A. Huseby da Trussardi. L’esordio per il marchio del levriero era avvenuto durante l’edizione di Milano Moda Donna del febbraio 2022 con la sfilata co-ed autunno/inverno 2022-23 seguita dal défilé di settembre e una presentazione lo scorso febbraio prima della separazione a marzo. Il mese scorso Bruno Sialelli ha lasciato la direzione creativa di Lanvin dopo quattro anni, prima di lui ci sono stati, in rapida successione, Olivier Lapidus e Bouchra Jarrar. Pochi giorni fa Rochas, di proprietà del gruppo Interparfums, ha comunicato la rottura con il giovane direttore creativo Charles de Vilmorin, in carica da due anni.
Sembrano lontani i tempi in cui le maison del lusso davano la possibilità ai nuovi designer di approcciare l’heritage del marchio per reinterpretarlo in maniera personale o, magari, stravolgerlo del tutto consapevoli di perdere una parte di clienti fidelizzati con la possibilità di guadagnarne di nuovi. Sempre più spesso le direzioni stilistiche sembrano seguire le tempistiche scandite dai quarter finanziari. Parallelamente il moltiplicarsi di collezioni spinge i designer a un costante sforzo creativo tra main collection, cruise, pre-fall e collaborazioni varie. Gli investimenti richiedendo risultati di vendita sempre più immediati ma, a differenza di altre voci presenti nei fatturati economici, l’ispirazione non può essere contabilizzata.